Gira, gira, la stanza gira. Giro io con le braccia tese, con la testa indietro come da bambina. Il girotondo della mia anima, che gira e si ripete all'infinito e fin quanto stanca senza più fiato mi lascio cadere giù. La fronte sudata i capelli scomposti le mani bruciate dal pavimento freddo e duro di marmo posare i palmi e rialzarsi. Rialzarsi, ricomporsi in fretta per non essere vista e magari presa per matta. fermare il fiato assestare il cuore vivere di vita, sorridere, ridere sguaiata o composta. Lasciarsi andare col pensiero libero, vagare verso mete che nemmeno si conoscono e poi tornare, tornare qui nel nulla nel buio che ognuno ha e del quale vuole liberarsi ma non si può perchè il buio è buio e quando arriva non va più via. Nemmeno se lo lavi col magico detergente come dice la pubblicità. Lo sporco dell'anima non viene sconfitto da palline pelose mangiatrici di sporcizia. Se fosse così facile non ci sarebbero suicidi. Vorrei chiudere tutti in un grande girotondo. Dove i pensieri volano liberi, Dove le anime tornano candide. Dove poter vivere spensierati e felici tutti a girare col cuore pieno d'amore. Non ci saranno giudizi nel mio girotondo ognuno sarà quel che è e tutti lo accetteranno. Anche i brutti saranno voluti bene anche i gay anche i malati, tutti, tutti sinceri e non guidati dalla compassione. Sogno un girotondo che mai esisterà. Un utopia.