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Www. poesieracconti. it -- il terrore scorre in rete

"I nuvoloni che stavano sopraggiungendo non promettevano niente di buono, e a riprova che ben presto Como sarebbe stata raggiunta da un forte temporale, c'erano gli alberi, chini sotto la spinta del vento. Ebbene, verso le venti di quel martedì sera, l'acqua iniziò a scrosciare ininterrottamente facendo sgattaiolare a casa quelle poche persone rimaste in giro, la maggior parte giovani che si erano dati appuntamento per fare qualche sghignazzata in compagnia. In Ticosa, nella zona periferica della città, una ragazza stava uscendo dal CFC, una rinomata discoteca della zona. Era quasi mezzanotte ma la pioggia non accennava a diminuire, e Sabrina Ferri di certo non sarebbe rimasta ad aspettare i suoi amici che avrebbero tardato. Alzò la giacca beige e riparandosi la testa si avviò a passi veloci calpestando le pozzanghere al centro del marciapiede. Alzò lo sguardo per vedere se stesse arrivando qualche macchina, dopodiché attraversò la strada dirigendosi verso Via Teresa Rimoldi. L'indomani mattina sarebbe andata a scuola, e al liceo scientifico Gallio, non era permesso fare più di dieci minuti di ritardo. Una folata di vento la percosse facendogli sventolare i capelli sul volto. Fece altri dieci passi sentendo il rumore dei tacchi echeggiare tra i fabbricati, poi finalmente vide il cancello di casa sua. La pioggia era diventata ancora più fitta, e mentre cercava le chiavi nella borsa, il cellulare le vibrò nella tasca. Entrò in giardino notando le luci all'interno della casa spente, ciò significava che sua madre dormiva già da un pezzo. Giunta sul portico, con la gonna bagnata che le si appiccicava alle gambe, guardò il cellulare: qualcuno le aveva spedito un messaggio sul sito WWW. POESIERACCONTI. IT. Il nome era Pigface e non c'era nessun immagine sul profilo.
-Scommetto che è qualche mio compagno di classe-, pensò scuotendo la testa, poi inserì il suo nickname e la password.
" Ciao, ti piacerebbe morire stanotte?".
Sabrina sorrise starnutendo: aveva i capelli umidi, e sicuramente si sarebbe beccata un raffreddore. Giunse un altro messaggio:
PIGFACE: Mi piacerebbe tagliarti la gola.
SABRINA: Wow come sei originale, ti diverti a copiare le scene dei film horror che andavano negli anni 90?
PIGFACE: Diciamo di sì, e la vittima prescelta sei proprio tu!
SABRINA: Sto morendo di paura, come vorresti uccidermi allora? Sbudellarmi e appendermi a un albero come in Scream? Oppure squartata come in Venerdì 13?
PIGFACE: Scream è il mio preferito, credo proprio che ti taglierò la gola, e infine ti impiccherò ad un albero.
SABRINA: Peccato che non puoi farlo, perché sei al computer a scrivere messaggi proprio in questo istante.
PIFGFACE: Ed è proprio qui che ti sbagli, Sabrina. Sto scrivendo dal cellulare, e mi trovo proprio nel tuo giardino: in questo istante ti sto guardando.

Sabrina si guardò attorno. Nel giardino c'erano molti alberi, e le loro ombre venivano proiettate sul terreno giungendo fino al portico. Si portò i capelli dietro alle orecchie e scosse la testa: doveva trattarsi di uno scherzo.

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2 commenti:

  • cesare massaini il 03/06/2011 01:34
    esatto, mi sono ispirato proprio a Scream, almeno una volta, grazie comunque
  • Anonimo il 02/06/2011 21:26
    Un gruppo di adolescente tra cui due di questi degli assassini, proprio come in "Scream", se non fosse che ti sei ispirato al sito per rendere ancora più inquietante il racconto. A parte qualche distrazione nello scrivere, vi è un fondo di verità in tutto ciò... Internet è un enorme trappola per topi, non ci si può fare niente. Comunque, non male, davvero niente male.

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