Abbiamo passeggiato lungo un mare finito sulle coste africane con degli africani gialli. Abbiamo camminato lungo tutta la Muraglia cinese con delle cinesine grasse. Abbiamo camminato controvento a Trieste. Abbiamo mangiato un gelato al Polo Nord perché sentivamo caldo. Siamo scivolati coi tacchi sulle montagne rocciose. Abbiamo saltellato con gli occhi chiusi nel Gran Canyon. Abbiamo attraversato la strada a Tokyo col semaforo verde per le macchine. Abbiamo fatto l'amore all'aperto a Islamabad. Abbiamo cercato e poi trovato la lampada di Aladino per regalarla ad un senzatetto di Mosca. Abbiamo recitato l'Ave Maria in una Moschea. Abbiamo detto che tutto poteva essere, che tutto poteva esistere, che tutto poteva succedere, mentre eravamo in catene in un carcere in Turchia. Abbiamo concluso che ci piace di più la rivoluzione Tolemaica. Ci siamo affacciate dal finestrino di un aereo. Abbiamo detto alle nostre madri che le amiamo ma che non vorremmo mai essere come loro vorrebbero che noi fossimo, perché non saremmo mai noi e ciò che vorremmo essere. Abbiamo gettato oggetti dal finestrino. Abbiamo disegnato i baffi alla Gioconda. Abbiamo detto al presidente che è un coglione. Abbiamo detto che la vera fuga dei cervelli non è all'estero, ma nelle fabbriche. Abbiamo pensato che siamo tutti egoisti. Abbiamo visto nullatenenti avere le tasche piene. Abbiamo visto gente ricca lamentarsi di non avere nulla. Abbiamo visto gente in salute lamentarsi per un mal di testa. Abbiamo visto gente senza gambe giocare a hokey sul ghiaccio. Abbiamo visto gente povera sorridere perché non conoscevano l'alternativa. Abbiamo visto gente povera piangere perché conoscevano l'alternativa. Abbiamo visto gente che parlava di amore e speranza mentre l'auto blu l'aspettava fuori il Grand Hotel. Ci siamo abbracciati forte in un vortice fortissimo senza che Dante ci degnasse di uno sguardo. Ci siamo detti addio per vedere cosa si provava senza lasciarci mai. Ci siamo guardati per undici ore senza dire una parola. Abbiamo parlato per undici ore senza stare zitti un secondo. Siamo stati insieme undici ore senza annoiarci mai. Ci siamo sentiti un tutt'uno lasciandoci sempre liberi. Abbiamo conquistato il mondo. Abbiamo giocato a pallavolo nello spazio. Siamo rimasti in piedi su Venere. Abbiamo sentito puzza di rose. Abbiamo detto ai nostri nonni che se non ce l'avessero detto ora avremmo meno spessore. Abbiamo detto al nostro professore del liceo che l'anima che ci ha mostrato non era niente male e scoprire che era la nostra è stato ancora meglio. Abbiamo massaggiato la schiena a un alligatore. Abbiamo dormito nella casa degli Snorky. Abbiamo pescato pesci enormi a Milano. Abbiamo deciso che andava bene così. Non abbiamo dato un nome alle cose. Abbiamo lasciato che le cose succedessero. Abbiamo parlato del tempo con una signora di novantatrè anni alla fermata del sedici. Abbiamo acceso una luce. Siamo arrivati in fondo all'infinito. Noi abbiamo sentito e toccato e ogni giorno che passa continuerò a scrivere di noi. Lo scriverò come ho fatto adesso, di nuovo e di nuovo ancora. Nell'attesa che tutto ciò accada davvero quando tornerai.