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Il gatto

Si udirono all'improvviso passi nella notte che riecheggivano per tutto il viale, non vi era neanche un filo di luce ad illuminare quei passi... erano passi disperati, passi ciechi del mondo circostante ma fieri di continuare il loro persorso.
Nel freddo della notte tutto tace.. solo un gatto infastidito dal rumore di quei passi rimbombanti, scappa... si nasconde.
Un cappotto sciupato copre per metà la figura esile che a quell'ora tarda della notte si avventura per vicoli oscuri... e ad un tratto, piccoli fiocchi iniziarono a volteggiare nell'aria, prima piccoli e delicati poi via via una cascata di petali bianchi riempi' l'aria rendendo quella via deserta una distesa bianca. Li, tra i tepori di una grata del condotto dell'aria si accasciò l'esile figura e i suoi passi rimbombanti non furono mai più uditi per quella via e mai più ricordati se non da quel gatto che infastidito lasciò la sua tana...

 

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2 commenti:

  • ELISA DURANTE il 27/06/2011 08:11
    La banalità della "distrazione del mondo" uccide. Con sorprendente dolore.
  • rosaria esposito il 26/06/2011 18:04
    e il gatto, seppur infastidito, tuttavia ricordò. solo il gatto, e un'anima con ancora la rugiada della sensibilità.. come colei che l'ha raccontato.

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