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Riflessioni

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Il Mare

Questo è il mare! Il mare dei nostri avi, il mare temuto ma solcato da Ulisse, il mare dei Tritoni, il mare casa di Nettuno! Shhh! Silenzio, ti prego, silenzio! Ascolta in silenzio la sua voce, fanne godere il tuo cuore, riempine la tua mente, conserva nei ricordi il suo profumo.
È li che mi troverai, quel giorno, vicino o lontano.
Accarezzalo lentamente: sfiorerai la mia pelle!
Gioca con i suoi movimenti, come facevi con me!
Tuffati nelle sue braccia, come quando, insieme, guardavamo quei fuochi salire veloci in cielo per poi esplodere il mille colori, aspettandone quindi la lenta caduta sulle nostre teste.
Ascoltalo! Come ascoltavi le mie fiabe da adulto che lui continuerà a raccontarti!
Parlagli! Come facevi con me, ridendo di tutti i nostri difetti. E lui riderà con te!
Donati a lui, chiudi i tuoi occhi e lasciati cullare, e chiedigli "Dove mi porti?" Come facevi con me la domenica mattina.
E nel suo buio immenso io, io e non lui, sarò sempre con te.

   6 commenti     di: mario rossi


Sa mutadora in un sorriso

Addii gia preavvisati, non importa.
Mi sveglio nel buio più denso che possa esistere.
Impossibile capire anche la posizione in cui si è.
Sarà anche il rincoglionimento di quando ci si è appena svegliati.
Le distanze sono impercettibili, non so perché ma neanche le braccia si possono muovere. Vorrei allungarle per farmi un idea delle dimensioni di questo silenzio e l'altezza di questo buio. Incomprensibile il suolo, il mondo in cui mi trovo. Non esiste neanche ciò che non esiste. Tutto è niente e niente è più che mai, tutto ciò che può esistere.
Che gli occhi siano chiusi o no, non fa nessuna differenza.
Ora il silenzio è il fondo del dipinto. Una tonalità di nero stagna nell'aria e mi collega alla vita.
Penso alla funzione dell'aria, non solo alla sua sola funzione.
L'aria come collant. L'aria che sentivo passare sulla pelle mossa dal vento... non era realta, era solo un illusione.
La materia più viva ch'esista, la più solida di tutte. Colei che fa abbracciare il resto che appartiene al tutto.
Come il mare unisce le terre, lei unisce ciò che rimane.
Sino a quando sarà l'aria l'essenziale che ci unisce, noi non saremo mai lontani.
In questo denso silenzio non respiro, e la cosa più curiosa e più vera è quella di non sentirne la necessità.
In questo mite deserto, senza estremi, non ho più bisogno di quei sensi che pensavo fossero indispensabili. Nell'oblio ho finito di sentirmi solo, trovando la migliore compagnia, quella che ho sempre rincorso. Il fugace me stesso, il resto è solo un lusso che appartiene al passato.
Capendo che nella vita si può solo condividere, superata quella soglia si può solo che invadere, esternare la propria libertà di decidere, se soffiare come vento o essere albero, mutare in selvaggina o abile predatore.
Vorrei salvarmi all'ultimo in ogni circostanza, Lasciarmi morire in qualsiasi modo, solo per sentire cos'è e poi scamparla... chiedo troppo?
Rinascere, resuscitare, non dividermi tra ben

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   1 commenti     di: Carlo Caredda


Mai dire mai

Alla fine dovevo ammettere che ci era riuscito.
Mai dire mai.
Che lezione mi avevamo dato quei due.
Un po' forse li invidiavo. No! L'invidia è un sentimento troppo negativo per associarlo a ciò che provavo verso Paolo e Manuela. Forse scavando nei meandri più profondi della mia psiche, avrei dovuto ammettere che come coppia rappresentavano un modello di riferimento. Ma era in questo desiderio emulativo che emergeva la negatività che una parte di me nutriva nei loro confronti. Probabilmente ero infastidito dalla consapevolezza che non sarei mai riuscito ad essere come loro.
Paolo era un collega di vecchia data. Di Manuela posso dire che è una donna piacente. Più interessante che bella. Ha un fisico invidiabile per i suoi 43 anni; insomma è una di quelle con tutte le cose in ordine, come si usa dire tra uomini. Lavora anche lei nella stessa nostra società, ma in orario di lavoro è raro vederli assieme. Le uniche occasioni i cui si intuisce che sono una coppia è a mensa quando Paolo non è in trasferta o impegnato in riunioni.
Nonostante ciò basta vederli vicini una volta per comprendere la particolarità del loro rapporto.
Presi singolarmente sono due normalissime persone, ma quando uno entra nel campo visivo dell'altro le cose cambiano. Tra loro si percepisce un'ansia, un'urgenza emotiva, una tangibile fame dei sensi. Un'arsura fisica. Sembrano due corpi carichi di elettricità di segno opposto che si attirano inesorabilmente per collassare uno sull'altro.
Ma raccontiamo le cose con ordine.
Io e Paolo andavamo spesso in trasferta assieme e questo ci offriva la possibilità d'intrattenere lunghe conversazioni nelle quali Paolo parlava spesso e volentieri di sesso; argomenti che alla fine necessariamente riguardavano l'intimità dei rapporti con la moglie Manuela.
Alla fine divenni il suo confidente, solo che come tale, alla stregua di un confessore religioso, avrei dovuto mantenere un distacco rispetto alle attività di cui mi parlava, e

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Prigioniera di un sogno

Eccoli, puntuali, lo sapevi anche se hai cercato di scacciarli, ti hanno trovato, come sempre... è una vita che ti inseguono. Vigliacchi sanno dove e come impossessarti di te, attraversano muri e la porta di un sogno.
E tu sei li stesa, facile preda dei sensi di colpa...
Ora sei nelle loro mani... tenaglie.. chi non ne ha?
Siamo nati apposta... sono i grandi delitti che restano impuniti... triste legge della vita.
Imputato si alzi in piedi... beh veramente... stavo dormendo... ed è li che cerchi di scappare, di nasconderti tra vuoti e precipizi, ti aggrappi al niente mentre cerchi di aprire disperatamente gli occhi... anzi no vorresti chiuderli e continuare a dormire.
Eppure... cosa ti aspettavi? Colpevole di amare... e chi non ama e chi odia... ma questa è un'altra storia...
Pioggia dal cielo, cerco riparo, un giardiniere che sta tagliando sogni... cadono pesantemente a terra... strade che sembrano labirinti senza via d'uscita... porte chiuse...
Tu troppo lontano da raggiungere, fuggire fuggire cercare riparo... nascondersi dove ti hanno già trovato.
Ho visto volti buoni difendermi senza conoscermi, senza sapere le mie ragioni... svegliarsi una liberazione... ma un gusto dolce-amaro.

   5 commenti     di: laura marchetti


Appunti di viaggio

Tempo fa sono stata sulla cima di un vulcano. Ho guardato dentro le sue fauci spente, spalancate come fosse una belva pronta ad azzannare.
La prima volta che sono stata a cavallo, la prima volta che l'ho lasciato correre libero come il vento con me aggrappata al suo collo, ho sentito l'adrenalina scorrermi nelle vene, come se stessi cavalcando all'attacco dell'esercito nemico.
Una notte sono stata in una lacrima. Era mia, la sola versata per la morte dell'unica persona che abbia mai veramente creduto in me, e scivolare lungo la mia guancia è stato come fare rafting nella corrente impetuosa di un fiume.
Mentre cammino tra la folla, mentre parlo con un amico, mentre bevo una birra, io sto scrivendo i miei appunti di viaggio, quel viaggio che è la mia vita, fatta di scelte, pensieri e ricordi che si fondono insieme per formare il paesaggio di una cartolina da sogno.
Ci sono persone che se non hanno uno zaino in spalla e un biglietto aereo non si sentono viaggiatori.
Io non sono cosi.
Ci sono persone che, viaggiando, pensano di poter trovare loro stesse, e per le quali ad ogni chilometro fatto corrisponde un passo verso il loro vero io. Bho, forse è vero.
Io però non sono nemmeno così.
Non ho nessuna intenzione di sprecare tempo cercando chissà quale meta o di perdermi dietro a ricerche introspettive che nel migliore dei casi mi porteranno a disturbi di personalità multipla.
Ho solo voglia di godermi il viaggio, ogni singolo colore, ogni forma, ovunque mi capiterà di essere... qualsiasi mezzo sarà quello giusto, un treno in ritardo, un bicchiere di vino, un amore finito male. Senza farmi troppe domande, senza aspettarmi nulla da nessuno.
Hai ragione, forse tutto questo è un po' banale e scontato. Ma sai cosa ti dico?
Vaffanculo.
E non prendertela, perchè in fondo può essere un viaggio anche quello, no?

   1 commenti     di: Esmerada Hayes


Dedicato a chi sa

C`è una strada... Che non è facile raggiungere... A volte sembra sbarrata... Ma una volta raggiunta ti dona l`inizio della vera felicità...
Finchè ami uno specifico essere non puoi vederla... Infatti questo essere prediletto ti offusca la vista...
Questo essere... ti può dare tutto e togliere tutto... Il massimo ed il minimo. La gioia più grande e la tristezza più profonda... Vivi di lui... Non può esistere un Amore che va oltre... C`è quest`"Oltre"... Ma non puoi assaporarlo... Sei inglobata... E non hai la libertà per amare liberamente...
Ma quando spesso dopo aver raggiunto il fondo hai versato tutte le lacrime, di cui disponevi... Decidi che devi andare oltre per non morire... La tenda si riapre, dinanzi ai tuoi occhi... Quel palcoscenico, che sembrava deserto si ripopola... Prima piccoli fantasmi... E poi sempre di più... ed ancora di più... E tanto di più...
Ed inizia la scoperta dell`Immensità... L`amore che si spande... Che inizia come una piccola onda... Per diventare "Alta marea"...
E la voglia dell`Amore totale... Dell`amore a Prescindere... Prende corpo ogni giorno di più... E ti porta a rivivere...
Incomincio a dire amo, perchè la vita me lo permette... Amo senza aspettarmi nulla in cambio... Amo perchè il mio cuore me lo impone... Ed amo tutto ciò che c`è da amare... E` un onda inarrestabile... Da cui diventa sempre più bello lasciarsi trasportare...
Quest`onda porterà a dimenticare... Ciò che non si può più amare... Che si ama ancora... Che sembra impossibile dimenticare... Ma è inevitabile... E` come se l`amore incominciasse finalmente a crescere... Non più semplicemente indicizzato... Incominciasse ad uscire dai piccoli confini... Incominciasse ad invadere il mondo... E più si percorre la strada... Più la vita avanza e più ci si sente veramente conquistatori della propria LIBERTA`...
L`amore globale... Che basta per vivere bene... Non sopravvivere... L`amore globale, che libera da ancore pesantiss

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   1 commenti     di: Auro Lezzi


Carissimi, rispondo ad un quesito!

Come si fa a dire ad una donna, non abortire quando non ha nulla, neanche per sfamare se stessa?
Come si fa a dire ad una donna, credi in Dio e spera, quando non lo si vede e non lo si sente e sembra divenuto sordo alla sua disperazione?
Come si fa a dire ad una donna, non sopprimere questo tuo figlio che hai nel grembo, quando è la società ad abortire se stessa?
Come si fa a dire, salva tuo figlio, quando nulla fai per lei e stendi a mettere la mano alla tua tasca?
Io una risposta non so darla, ma so che ci sono tante persone che operano nel silenzio e si danno da fare, offrendo parte di se stessi, del loro tempo, dei loro averi e anche se fosse una sola donna, in tutto questo a trovare beneficio, non crediate che ne valga la pena?
Una donna che abortisce è solo una punta di una grande iceberg che galleggia alla deriva, poiché prima che la donna abortisca, è l'intera società che uccide i suoi figli senza che se ne renda conta, essendo divenuta cieca a causa del potere, del profitto, del capitalismo, di una politica che non aiuta l'uomo e lo massacra. Sono i deboli a perire, gli ultimi, i più indifesi e chi, più del feto, può esserlo? Che fare allora?
In mezzo a tante spine, può sempre nascere un fiore.




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