Rassegnarsi non è facile, perché occorre avere una forza di spirito superiore alla volontà. A rassegnazione avvenuta non ci resta altro che continuare a vivere, ma in un modo tutto nuovo che ci rende totalmente indipendenti dalle esteriorità, in quanto è lo spirito che agisce. Io vivo in questo modo anche se ho iniziato da poco e sono anziano.
Di troppa speranza si può morire. Certo non si può dire che Camus non conoscesse l'arte della provocazione. Dissentire va bene, ma definire le sue, come quelle di chiunque altro "vero" scrittore, "cazzate" non dimostra grande sensibilità intellettuale. Soprattutto se ci si nasconde dietro l'anonimato.
D'altronde se il coraggio uno non ce l'ha non può inventarselo.
Di troppa speranza si può morire. Certo non si può dire che Camus non conoscesse l'arte della provocazione. Dissentire va bene, ma definire le sue, come quelle di chiunque altro "vero" scrittore, "cazzate" non dimostra grande sensibilità intellettuale. Soprattutto se ci si nasconde dietro l'anonimato.
D'altronde se il coraggio uno non ce l'ha non può inventarselo.
Vivere è combattere con la gioia e l'entusiasmo. Vivere è sorridere, è piangere calde lacrime liberatorie. La speranza dell'ignoto glorioso può essere un ottimo pretesto per distrarre la mente, rendendoci inconsapevoli complici della tragica farsa dell'umanità
La Speranza diceva il buon Monicelli è una " trappola ", dietro alla speranza si celano tutti i soprusi che le chiese, i partiti, gli oppressori perpetrano a danno dei popoli inermi e vittime. La speranza è certamente un motore umano dall'alto valore spirituale ma rischia di diventare una sorta di nebbia drogata che avvolge il pensiero razionale, e tutto ciò è pericoloso. Per questo molti pensatori nel tempo la demonizzano. La vita purtroppo mi ha portato a dare loro ragione.
il 04/11/2010 11:22
Speranza=rassegnazione? Non necessariamente. A volte per lottare non c'è bisogno di convinzione, occorre anche speranza e fortuna.