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Esiste una passione per la comprensione proprio come esiste una passione per la musica; è una passione molto comune nei bambini, ma che poi la maggior parte degli adulti perde. Senza di essa non ci sarebbero né la matematica né le altre scienze. Più volte la passione per la comprensione ha condotto all'illusione che l'uomo sia in grado di comprendere razionalmente il mondo oggettivo, attraverso il pensiero puro, senza nessun fondamento empirico; in breve attraverso la metafisica. Sono convinto che ogni teorico vero sia una sorta di metafisico addomesticato, indipendentemente da quanto possa immaginare di essere un puro «positivista». Il metafisico crede che il logicamente semplice sia anche reale. Il metafisico addomesticato crede che non tutto ciò che è logicamente semplice sia incorporato nella realtà esperita, ma che la totalità di tutta l'esperienza sensoriale possa essere «compresa» sulla base di un sistema concettuale costruito su premesse di grande semplicità. Lo scettico dirà che questo è un «credo del miracolo». È proprio così, ma è un credo del miracolo che è nato e cresciuto in maniera straordinaria grazie allo sviluppo della scienza

 


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7 commenti    

7 commenti:

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  • Donato Delfin8 il 14/03/2011 00:36
    Favoloso. Appassionante
  • il 04/03/2011 14:59
    quindi il fisico teorico è a metà tra il metafisico che crede di spiegare tutto con il pensiero ed il positivista che si basa sull'esperienza ed applica una logica deduttiva e, tuttavia quest'ultimo non esiste perchè sa che la presenza di leggi, gli strumenti e gli stimoli per comprenderle presuppongono una finalità e non una contingenza.
  • il 04/03/2011 14:56
    E quindi il fisico teorico si pone in mezzo tra il metafisico che cerca di spiegare tutto col pensiero, al positivista puro che crede solo in ciò che vede e tocca ed utilizza una logica deduttiva e che di fatto non esiste perchè l'estrapolazione di leggi presuppone una sua logica a monte nel formularle.
  • il 04/03/2011 14:37
    Se l'ho capita, vuol dire che l'uomo non può comprendere la realtà con la logica astratta, ma le sue percezioni gli fanno capire che tutto funziona obbedendo a delle leggi. E chi le ha fatte le leggi? Chi ha dato gli strumenti all'uomo per scoprirle? Gran bel miracolo. Senza questa presunzione tutta la scienza va a farsi benedire. Non si può essere uomo di scienza senza credere nei miracoli. Sono più che d'accordo.
  • il 22/02/2011 18:23
  • Elena Tonengo il 25/12/2010 16:19
    Dall'"interesse" per qualcosa o per qualcuno l'uomo ha saputo, nei tempi, far nascere passioni, invenzioni, creatività e genio.
  • il 16/05/2010 14:27
    La matematica e le scienze sono una esperienza, si legge, di comprensione, anche lo studioso addomesticato si confronta con il reale. Semplice comprensione dei concetti utili. Il mondo spesso è così grandioso da sorprendere poi arrivano matematica e scienze. Mi sembra giusto.