È difficile avere una convinzione precisa quando si parla delle ragioni del cuore, sostiene Pereira.
Le mie storie, i miei libri, li ho semplicemente accolti.
Il racconto è il romanzo di un pigro.
Ascoltare e raccontare, è un po' la stessa cosa. Bisogna essere disponibili, lasciare sempre l'immaginazione aperta.
Mi piacciono le storie. Sono anche un ottimo ascoltatore di storie.
La lettera è un equivoco messaggero.
Ora Tristano è davvero stanco, non ha più fiato, lo senti, avrebbe voglia di dormire, ma non il breve sonno di un'iniezione, a lungo, come deve essere lungo il sonno che compensi la fatica di aver vissuto.
La notte è calda, la notte è lunga, la notte è magnifica per ascoltare storie.
La vita non si racconta. La vita si vive, e mentre la vivi è già persa, è scappata.
Che strano, pensaci un po', mio padre studiava le vite vicinissime col microscopio, mio nonno cercava quelle lontanissime col cannocchiale, entrambi con le lenti. Ma la vita si scopre a occhio nudo, né troppo lontana né troppo vicina, ad altezza d'uomo.
Credo nelle muse. Ho un immenso affetto per i miei ospiti notturni. Li tratto come ospiti di riguardo.