So sempre, anche se a volte resta vago, quando un'anima o un personaggio sta viaggiando in aria e ha bisogno di me per raccontarsi.
Il racconto è il romanzo di un pigro.
La filosofia sembra che si occupi solo della verità, ma forse dice solo fantasie, e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità.
Credo nelle muse. Ho un immenso affetto per i miei ospiti notturni. Li tratto come ospiti di riguardo.
Siamo produttori di muri, anche invisibili, anche internamente.
La lettera è un equivoco messaggero.
Ascoltare e raccontare, è un po' la stessa cosa. Bisogna essere disponibili, lasciare sempre l'immaginazione aperta.
Mi piacciono le storie. Sono anche un ottimo ascoltatore di storie.
Un inglese che come te scriveva libri disse che siamo tutti in una fogna ma che alcuni di noi guardano le stelle, e forse Tristano aveva voglia di guardare le stelle perché il suo paese era proprio una fogna.
La vita non si racconta. La vita si vive, e mentre la vivi è già persa, è scappata.
Ora Tristano è davvero stanco, non ha più fiato, lo senti, avrebbe voglia di dormire, ma non il breve sonno di un'iniezione, a lungo, come deve essere lungo il sonno che compensi la fatica di aver vissuto.
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