Nemmeno per sogno, quello che ognuno vede nell'altro è ciò che la sua capacità di giudizio riesce a cogliere della verità dell'altro, e la capacità di giudizio è in relazione al grado in cui si trova a essere l'intelligenza individuale di una persona. Se poi questa intelligenza è di un ordine universale come è per gli iniziati ai misteri dello spirito quel vedere sarà più profondo e immediato, tanto da conoscere l'altro, più di quanto l'altro conosce se stesso.
Si vede nell'altro soltanto quel tanto che siamo anche noi stessi, oppure tutto ciò che non siamo. In ogni caso il rapporto lo facciamo con noi stessi.
il 02/08/2010 20:11
Condivisibile. Difficile credo da spiegare. Può sembrare semplice alla prima lettura, ma non lo è