La solitudine di cui parla Schopenhauer non è fisica, ma emozionale... la sensazione di essere diversi, incompresi, unici... soli... ma proprio come dice lui la si accetta come un male minore... come quando si è sofferto per amore e si vorrebbe cancellare tutto dalla propria memoria, smettere di soffrire... poi però ci rendiamo conto che anche quello è parte di noi, ci ha reso migliori, e accettiamo la sofferenza come il minore dei due mali..
non ho scelto di essere sola nè mi sento uno spirito eminente, addirittura penso che la solitudine rende più aridi ed egoisti, ma è solo le mia modesta opinione di single