Eddai... per molti sarà anche così, perché tutti quelli che non contano sulla propria intelligenza tendono ad appoggiarsi a quella altrui, ma di norma si legge nella speranza di incontrare intelligenze capaci di approfondire gli aspetti oscuri della realtà al fine di comprendere meglio la vita. Io, dopo anni di letture dei fustini di detersivo mentre sto seduto al cesso, ancora mi sfugge l'organizzazione dei programmi della lavatrice
Secondo me quella sera che ha scritto questo aforisma il Signor Schopenhauer aveva fatto abuso di sostanze allucinogene, o perlomeno aveva un tasso alcolemico da ritiro immediato della patente...
secondo me dipende da come si possa interpretare la lettura, cioè, potrebbe essere vero che veniamo condizionati dalle idee altrui, ma è anche vero che non possiamo immedesimarci nella testa dell'autore dell'opera che stiamo leggerndo, sarebbe come voler cambiare identità, cioè una cosa impossibile a mia saputa - Cesare.
Forse dipende da come si legge, se ci si cala nel personaggio di un romanzo che leggiamo non pensiamo con la nostra testa ma con quella dello scrittore, viceversa un nostro scritto è pensato con la nostra di testa... io perlomeno così lo interpreto.. bòò!
Solo accettando passivamente il contenuto di una lettura si può scivolare in questa condizione.
Utilizzare il proprio spirito critico può evitare facilmente questo rischio.