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Frasi di Bertold Brecht

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Ogni mattina per guadagnarmi il pane, vado al mercato dove si vendono bugie. E, pieno di speranza, mi faccio largo tra i venditori

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La guerra va incontro a tutte le esigenze, anche a quelle pacifiche

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Oggi siamo seduti, alla vigilia di Natale, noi, gente misera, in una gelida stanzetta, il vento corre fuori, il vento entra. Vieni, buon Signore Gesù, da noi, volgi lo sguardo: perché tu ci sei davvero necessario.

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Le immagini del mattino e della notte traggono in inganno. I tempi felici non nascono così come un mattino succede a una notte d'inverno

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È così grande la malvagità del mondo che devi consumarti le gambe a forza di correre per evitare che te le freghino

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Solo violenza aiuti dove violenza regna

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Chi dice A non deve dire B. Può anche ammettere che A era falso

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Quando ci si trova davanti un ostacolo, la linea più breve tra i due punti, può essere una linea curva

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La pace è solo disordine; non c'è che la guerra per metter ordine. In tempo di pace, l'umanità cresce in modo incontrollato

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Se non si osa nulla non si può neppure vincere nulla

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Bertolt Brecht (Augsburg, 1898-Berlino, 1956). Drammaturgo e poeta. Tra i migliori lirici tedeschi del '900. Negli anni della scuola Brecht mostrò un comportamento indipendente, anticonformista. Insieme ai compagni di Liceo Brecht scrisse musiche per le sue poesie, suonando la chitarra in scorribande notturne. Teorico della rappresentazione teatrale elaborò la teoria del "teatro epico", secondo la quale l'attore non doveva diventare il personaggio, ma solo raccontarlo, in modo che lo spettatore potesse mantenere una distanza critica su quanto veniva rappresentato. Con l'avvento del nazismo dovette fuggire dalla Germania e vagò esule per l'Europa fino ad approdare in America. Aderì al marxismo e dopo la guerra, tornato in Germania, divenne direttore del Teatro di stato della Germania Est. Le sue opere rivelano una profonda sensibilità umana e sociale

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