Credo alla teoria dei bisogni radicali di Marx da quando ho l'età della ragione. E chiunque abbia una posizione "di sinistra", a mio giudizio, non può non crederci.
L'industria culturale non è tale da impedire la nascita di un'opera d'arte di qualità e magari d'eccezione. Ma è evidente che ne condiziona la forma.
Sarei tentato di dire che non esistono cattivi maestri, ma solo cattivi scolari.
È meglio scrivere di riso che di lacrime, perché ridere è ciò che è proprio dell'uomo.
Non c'è opera veramente comica se non ha in sé qualcosa di tragico e viceversa.
Per me la scienza è fatalmente portatrice di valori. Pensando al discorso sul metodo mi viene in mente Galileo e le sue ragioni metodologiche. Non credo che la sua scienza fosse innocua, neutrale, innocente. Per la semplice ragione che le sue ricerche misero in crisi una prospettiva ideologica forte: quella fino ad allora sostenuta dalla Chiesa e dall'autorità scientifica appoggiata dal cardinal Bellarmino.
la poesia è ancora praticabile, probabilmente: io me la pratico, lo vedi, in ogni caso, praticamente così
Mi dedicai alla musica, e per un paio di anni studiai pianoforte. Tutto questo poi trovò una sostituzione nella scrittura. Questo spiega come mai la scrittura venga da me per lo più concepita come cosa da eseguire.
In cinquant'anni molte cose sono profondamente cambiate, la poesia è cambiata, ma non è cambiato il compito dei poeti, quello di disegnare il profilo ideologico di un'epoca.
Uno sguardo vergine sulla realtà: ecco ciò ch'io chiamo poesia.
Edoardo Sanguineti (1930-2010) è stato un poeta, scrittore e autore teatrale italiano.
Sanguineti è stato un esponente di punta del Gruppo '63, attore del dibattito culturale del Novecento in Italia.
Oltre che per le proprie opere, Edoardo Sanguineti viene ricordato anche per il lavoro di critica e studio su Dante Alighieri.
Nei primi anni '80 è stato deputato del PCI.