In cinquant'anni molte cose sono profondamente cambiate, la poesia è cambiata, ma non è cambiato il compito dei poeti, quello di disegnare il profilo ideologico di un'epoca.
La poesia non è una cosa morta, ma vive una vita clandestina.
La virtù principale del capolavoro, se vogliamo continuare a chiamarlo così, è quella di creare un nuovo modo di guardare le cose.
Sarei tentato di dire che non esistono cattivi maestri, ma solo cattivi scolari.
Pinocchio piace moltissimo anche a me. Ritengo anche io che sia uno dei più grandi libri dell'Ottocento italiano. Ma non fa testo. È al di fuori della letteratura. Collodi non aveva la coscienza, la lucidità del letterato. Era in sostanza un narratore orale; non sapeva quello che poteva dare come non lo sa ogni narratore orale.
Mi dedicai alla musica, e per un paio di anni studiai pianoforte. Tutto questo poi trovò una sostituzione nella scrittura. Questo spiega come mai la scrittura venga da me per lo più concepita come cosa da eseguire.
Romanzi sono anche il Don Chisciotte o il Satyricon che non si combinano davvero con quello che noi oggi possiamo intendere con questa categoria letteraria.
Non c'è opera veramente comica se non ha in sé qualcosa di tragico e viceversa.
Il problema del proletariato attuale è che comprende i tre quarti della popolazione, ma molti non lo sanno. Se un piccolo materialista storico come me potesse aiutare qualcuno a prenderne coscienza...
L'industria culturale non è tale da impedire la nascita di un'opera d'arte di qualità e magari d'eccezione. Ma è evidente che ne condiziona la forma.
Edoardo Sanguineti (1930-2010) è stato un poeta, scrittore e autore teatrale italiano.
Sanguineti è stato un esponente di punta del Gruppo '63, attore del dibattito culturale del Novecento in Italia.
Oltre che per le proprie opere, Edoardo Sanguineti viene ricordato anche per il lavoro di critica e studio su Dante Alighieri.
Nei primi anni '80 è stato deputato del PCI.