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Frasi di Elias Canetti

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Il progresso ha i suoi svantaggi: di tanto in tanto esplode.

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Gli unici esseri umani che trovo noiosi sono i parenti

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Un elemento pericoloso dei divieti è che ci si fida di essi e non si riflette su quando sarebbero da cambiare.

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Solo tutti insieme gli uomini possono liberarsi dalle loro distanze. È precisamente ciò che avviene nella massa

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Se avesse usato bene il suo tempo, non sarebbe diventato nessuno

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Ognuno vuole amici potenti. Ma loro ne vogliono di più potenti

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Ho passato la parte migliore della mia esistenza a mettere a nudo le debolezze dell'uomo, quale ci appare nelle civiltà storiche. Ho analizzato il potere e l'ho scomposto nei suoi elementi con la stessa spietata lucidità con cui mia madre analizzava i processi della famiglia. Ben poco del male che si può dire dell'uomo e dell'umanità io non l'ho detto. E tuttavia l'orgoglio che provo per essa è ancora così grande che solo una cosa io odio veramente: il suo nemico, la morte

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Chi obbedisce a se stesso soffoca non meno di chi obbedisce ad altri. Soltanto l'incoerente non soffoca, colui che si dà ordini ai quali si sottrae. Talvolta, in circostanze particolari, è giusto soffocare

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Zoppica così bene che coloro che le camminano a fianco sembrano storpi

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La muta è un gruppo di uomini eccitati, il cui desiderio più intenso è essere di più

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Elias Canetti e' stato uno dei più grandi scrittori del Novecento. Nato nel 1905 da genitori ebrei a Rustschuck, in Bulgaria, dopo varie peregrinazioni per l'Europa al seguito della sua famiglia, si stabilì a Vienna, dove si laureò in chimica. Non esercitò mai, ma si dedicò interamente alla letteratura. Dopo l'annessione dell'Austria alla Germania nazista si trasferì a Londra. Il successo internazionale gli giunse grazie al primo volume della sua autobiografia, La lingua salvata (1977). Nel 1981 fu insignito del premio Nobel per la letteratura. Tra le altre sue opere: Auto da fé, Il frutto del fuoco, Il gioco degli specchi, i racconti Le voci di Marrakech e i saggi Massa e potere, La coscienza delle parole, Il cuore segreto dell'orologio, La tortura delle mosche. Muore a Zurigo nel 1994.