Conosco tipi che sarebbero brutti anche in Corea
La televisione riempie molte solitudini
Quando penso a Hitler, non posso non pensare alla mia nipotina Rachele e a quei sei milioni di ebrei. Lo hanno accusato di cretinismo morale e ideologico. Sono d'accordo
Se Berlusconi avesse le tette farebbe anche l'annunciatrice
Ho sempre sognato di fare il giornalista, lo scrissi anche in un tema alle medie: lo immaginavo come un vendicatore capace di riparare torti e ingiustizie ero convinto che quel mestiere mi avrebbe portato a scoprire il mondo
A Milano gli affari si combinano con un colpo di telefono, a Palermo anche con un colpo di lupara
Si può essere a sinistra di tutto, ma non del buon senso.
Non ho nulla da cambiare a ciò che scrissi nel mio primo articolo: credo ancora che la democrazia è il migliore dei sistemi, che alla libertà politica si deve accompagnare la giustizia sociale, che i poveri non li hanno inventati i comunisti, che di quello che non si è fatto in un quarto di secolo non possiamo continuare a dare la colpa al duce
Nel cinturone dei soldati del Fuhrer c'era scritto "Gott mit uns", Dio è con noi. Hitler lo aveva arruolato.
Mentre Benigni mi raccontava a che punto era con Pinocchio, io lo guardavo negli occhi e pensavo che quell'uomo dall'accento toscano tanto simile alla gente delle mie parti, con un po' di capelli in meno dall'ultima volta che ci eravamo visti, i soliti pantaloni senza piega, la camicia troppo larga e fuori dalle brache era il genio che il mondo ci invidiava
Enzo Biagi (1920-2007) è stato uno scrittore, conduttore televisivo e uno dei più famosi giornalisti italiani del XX secolo.
Negli ultimi anni della sua lunga carriera Enzo Biagi ha condotto il programma tv "Il fatto", trasmissione di approfondimento politico cancellata dai palinsesti RAI dopo il cosiddetto editto Bulgaro di Silvio Berlusconi.