In generale l'intelligenza è misurata dalla capacità di penetrare in profondità la sfera delle cause. Nelle realtà relativa, però, ogni causa genera effetti che diventano successive cause di altri effetti, in una discesa a cascata verso l'estremo limite, mai raggiungibile, della Possibilità universale. Questo implica che ogni intelligenza raggiunge l'interno della sfera causale che può essere sia la Causa prima, che ogni altra che le è successiva, in proporzione a ciò che le è possibile conoscere.
Eraclito, chiamato l'oscuro, in questo frangente è stato chiarissimo nel dire che la cultura e l'intelligenza non hanno, necessariamente, dei punti di contatto. Per citare a casaccio dirò di me, che a scuola m'interrogavano nelle classi diverse dalla mia per mostrare a tutti quale livello di abbruttimento poteva raggiungere uno studente pervertito culturalmente.
Molte persone si sentono intelligenti perché pensano di sapere molte cose, leggono molto, parlano proprio come libri stampati, hanno più di una laurea ma in realtà ignorano i concetti basilari del vivere
Già nulla in comune.. come imparare tutto a memoria
il 19/02/2011 11:08
si può essere stupidi ma colti tanto quanto ignoranti e geniali, la conoscenza è alla portata di tutti ma l'intelligenza o la si ha o non la si può nemmeno riconoscere...