Per il sangue che hai perso, il vino pareggia
Una verità può essere colta da un passante, un estraneo può trasmetterla più fedelmente di chi la conosce e la patisce
Napoli si era consumata di lacrime di guerra, si sfogava con gli americani, faceva carnevale tutti i giorni. L'ho capita allora la città: monarchica e anarchica. Voleva un re però nessun governo. Era una città spagnola. In Spagna c'è sempre stata la monarchia ma pure il più forte movimento anarchico. Napoli è spagnola, sta in Italia per sbaglio
Si sta in una guerra anche per vergogna di rimanerne fuori
Mi chiedo da solo: non me ne potevo accorgere per conto mio di esserci? Pare di no. Pare che ci vuole un'altra persona che avvisa
La città era ancora scassata di macerie. 'Porto con me una pietra di Napoli. La vado a mettere nel muro della casa che avrò in Israele. Là noi costruiremo con i sassi che ci hanno tirato addosso'
Il mare non è una pianura nella burrasca, ma una salita piena di fossi
L'italiano è una lingua senza saliva, il napoletano invece tiene uno sputo in bocca e fa attaccare bene le parole. Attaccata con lo sputo: per una suola di scarpa non va bene, ma per il dialetto è una buona colla
Si ottiene dal mare quello che ci offre, non quello che vogliamo. Le nostre reti, coffe, nasse, sono una domanda. La risposta non dipende da noi, dai pescatori
Quando l'appartenersi di una donna e di un uomo diventa possesso, allora si può essere perduti, perché si perde solo ciò che si possiede
Erri De Luca (1950) è uno scrittore, poeta e traduttore italiano.
Conosciuto anche nel mondo dell'alpinismo, collabora con diversi quotidiani (tra cui La Repubblica, L'Avvenire, Il Corriere della Sera).
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