L'esistenza è l'espressione del possibile, ed è anche una necessità, perché se non lo fosse non ci sarebbero altre ragioni che possano motivare la potenzialità inespressa a esprimersi. Necessità, ma anche contingenza, perché è contingente tutto ciò che non ha in sé la propria regione d'essere, ed è necessaria perché la sua essenziale ragione d'essere risiede nel Principio del quale la manifestazione dell'esistenza è l'espressione nella molteplicità. Infine l'infelicità è la condizione necessaria al concepimento, e al raggiungimento, di una possibile felicità. Dubito fortemente che il Leopardi abbia avuto la consapevolezza di ciò che ho appena scritto, ma la sua affermazione, anche se avrebbe potuto essere più dettagliata e chiara, non è necessariamente la conseguenza del pessimismo che con Leopardi ha toccato vertici da bombola d'ossigeno.
grazie al fatto di essere infelici, che noi uomini non ci fermiamo mai e alimenta la speranza e guardiamo avanti, e non guardiamo la sedia, per sederci, ma le strade per poter camminare