Quando ci si accosta a un pensiero leopardiano si deve tenere, a mio modesto avviso, conto di due aspetti precisi. Il primo è la fanciullezza non proprio spensierata e assolutamente priva di affetti che egli visse e lo portò a una progressiva definizione del pessimismo cosmico con cui il suo pensiero è andato poi noto nella letteratura nel corso dei secoli. Il secondo è che egli individua nell'ironia, chiarissima in questa frase, lo strumento con cui potersi rendere più sopportabile il cammino di quella valle di lacrime che egli disse essere l'esistenza. Alla luce di queste due considerazioni, a mio modesto avviso, si può cogliere tutta la portata del pensiero leopardiano.