Lo ripeto: Venezia soffre soprattutto delle conseguenze di una cultura che tende ad estrapolarla, a farne qualcosa che non appartiene più alla vita, ma soltanto ai sogni dei poeti
La vita ricominciava. E quando ricomincia, si sa, non guarda in faccia nessuno.
Siamo dilettanti in tutto, ma non nel campo della vita morale. In questo campo sentiamo di non essere inferiori a nessuno, rivendichiamo la nostra competenza. Qui siamo altamente competenti
Per ciò che mi riguarda, non ho ambizioni letterarie di tipo balzachiano. Non mi importa niente di dare un quadro generale della nostra società. Vorrei poter scrivere qualcosa che si avvicinasse al lirismo e alla tensione narrativa dei Malavoglia, di Senilità, e, soprattutto, di The Scarlet Letter di Hawthorne: libro che non posso rileggere senza provare, ogni volta, la più violenta commozione
È molto strano, me ne rendo conto, da parte mia, che sono socialista, vi venga questo invito alla conservazione. Sennonché, oggi, in questa materia, credo non esista altra via per essere autenticamente, onestamente rivoluzionari. È tempo che il proletarato assuma la piena responsabilità storica del proprio potere, è tempo che il proletariato ferrarese sappia conservarte ciò che gli è stato tramandato dagli avi aristocratici e borghesi
Non c'è nulla più dell'onesta pretesa di mantenere distinto nella propria vità ciò che è pubblico da ciò che è privato, che ecciti l'interesse indiscreto delle piccole società perbene
L'Arte, lo sappiamo, è sempre uguale a sé stessa. Sta là, diversa dalla Vita, anzi il suo contrario, a ricordarci della Vita, e, talvolta, addirittura a restituircela. Il fatto è che noi, figli dello storicismo, noi invece siamo cambiati. Cambiati per sempre
Come se non fosse evidente, viceversa, che la storia è fatta anche di cose minori, di episodi secondari, marginali, e che ogni monumento, per continuare a vivere, non può essere separato senza danno, spesso irreparabile, dall'ambiente circostante
La vita è musicale, si sa. Sui suoi temi fondamentali, sulle sue frasi più intense, non ama indugiare
Chi corre dietro al pubblico, vuol dire che dentro di sé non ha niente