Un punto fermo è quello della non opportuna modificabilità della costituzione.
Nella sua semplicità popolare il cittadino non sofisticato, passando dinanzi al parlamento o ai ministeri, è talora indotto a porre il dubbio se sia proprio lì che si governi l'Italia.
La stabilità è l'obiettivo naturale per ogni espressione di potere politico ed è una finalità indispensabile per una nazione che ha conosciuto cinquanta anni fa le conseguenze nefaste di un periodo di estrema debolezza governativa, crisaiola e poco concludente.
Chiederei di essere esentato dal parlare di contemporanei, molti dei quali seguo - nei limiti di tempo che mi sono consentiti - e apprezzo. Ma non vorrei assumere le funzioni di un giudice.
Ci sono pazzi che credono di essere Napoleone e pazzi che credono di poter risanare le ferrovie dello Stato.
Credo fermamente ai ricorsi storici ed in qualche modo alla immutabilità della subcoscienza collettiva delle città e delle popolazioni.
Torino non è solo l'antica capitale storicamente in polemica con la Roma dei papi e neppure solo il più grande centro produttivo delle nostre industrie. Torino è la città di don Bosco, del Cottolengo, di san Giuseppe Cafasso, di Pier Giorgio Frassati
Credo non vi sia stato né vi sia un altro italiano con una rete di relazioni personali come Gianni Agnelli in tutti i continenti e negli ambienti più diversi
In politica i tempi del sole e della pioggia sono rapidamente cangianti.
In quanto ai romanzi - se vogliamo trascurare una divertente parentesi giovanile per Wodehouse, ma che disillusione rileggerlo ora... - non ho avuto né ho particolari preferenze.