I poeti, quando scrivono romanzi, si comportano come se fossero Dio e potessero abbracciare con lo sguardo la storia di un qualche uomo, come se Dio la narrasse a se stesso, senza veli, e del tutto veritiera. Io non posso, come non possono gli scrittori. La mia storia però ha per me più importanza di quanta non ne abbia per qualche scrittore la sua; infatti è la mia, la storia di un uomo, non inventato e possibile, non ideale o in qualche modo non esistente, ma di un uomo vero, unico, di un uomo che vive.