ma i ciottoli sono parte della strada che percorrendola può o no dare emozioni...
eh eh cmq grande Gibran
il 15/02/2011 14:13
Suz
il 27/01/2011 18:28
sento tutto il "peso" di questo aforisma: la poesia, e soprattutto la narrativa, non tollerano filtri né misurazioni, né mediazioni. Quando scrivo, in me ci sono spesso resistenze "di pensiero" che devo superare, altrimenti desisto
il 17/11/2010 10:59
bahè vero ma nn è sempre detto!
il 30/03/2010 18:53
La verità vorrebbe solo il sì e il no, ma è costretta a cedere qualcosa agli uomini. Con le donne sarebbe ancora più elastica se non ci fossero i maschi a ostacolarla...
"Non è compito della poesia smascherare il fine che la Verità si pone, ma è quello di amare e comunicare la Verità che i nostri occhi riescono a cogliere.
Ogni uomo è, a suo modo, poeta o, almeno, lo è quando piange..." Condivido tutto, ma queste sono le mie preferite. Ciao
il 30/03/2010 17:07
Io penso sia un dovere di ognuno considerare l'universale come una realtà che tutto comprende. Se è vero, come è vero, che l'uomo può considerare l'universo attraverso il mezzo della poesia, è altrettanto vero che le considerazione che ne usciranno non saranno l'universo. Il mezzo è un modo che la realtà di ciò che siamo ci offre per esprimere le nostre visioni e aspirazioni, ma non dobbiamo credere che tutto ciò che conosciamo sia perfettamente sovrapponibile all'universo. Fare poesia non deve farci dimenticare di essere, finché faremo poesia, uomini e non degli dei. Non è compito della poesia smascherare il fine che la Verità si pone, ma è quello di amare e comunicare la Verità che i nostri occhi riescono a cogliere.
Ogni uomo è, a suo modo, poeta o, almeno, lo è quando piange...
Cavolo io non sono una poetessa! Il pianerottolo di cui parli è tutto quello che ho
il 30/03/2010 15:54
Insisti a considerare universale il tuo pianerottolo quando l'universo, e ciò che a esso si riferisce, deve avere le dimensioni e le qualità dell'intero Cosmo. Strano atteggiamento di supponenza per una poetessa che dovrebbe conoscere il limiti del battito di ciglia nei confronti della profondità dello sguardo.
La poesia è universale, qualora lo si voglia, la troviamo in tutte le cose, ad ogni angolo, bella o brutta, Lei è sempre lì che aspetta di essere colta
il 30/03/2010 15:22
La poesia, anche nella sua accezione generale, non è universale, perché è necessariamente l'espressione del sentire individuale. Universale significa: valido e applicabile a tutto l'universo. L'Amore è universale non nei suoi risvolti sentimentali, ma come realtà totale della volontà di perfezione che deve realizzarsi nel creare, e contempla le possibilità distruttive solo nella loro accezione rigeneratrice e rinnovatrice. L'universo è una realizzazione d'amore fatta attraverso l'amare, il quale è possibilità creativa. La poesia non è la consapevolezza né la conoscenza di sé, ma è uno dei modi che l'essere ha per comunicare la condizione del proprio stato in relazione alle proprie aspirazioni.
Ma nella poesia è contemplato tutto ciò che siamo, anche quella mancata qualità di cui parli. Forse, in questo caso, Gibran intende dire che è difficile una conciliazione tra il pensiero e la poesia, laddove il sentire di chi scrive diventa l'io parlante, fino ad annullare la poesia stessa che è universale... di tutti. L'avevo interpretato in questo senso
il 30/03/2010 13:45
Ma non è così, perché se lo fosse significherebbe che la qualità è assente in ogni forma di pensato. Quanti autori sono celebrati solo perché dicono assurdità poetiche anche attorno alla poesia...