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Frasi di Louis Ferdinand Celine

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Sopra le nostre teste, a due millimetri, a un millimetro forse dalle tempie, venivano a vibrare uno dietro l'altro quei lunghi fili d'acciaio intriganti che tracciano i proiettili che cercano di ucciderti, nell'aria calda d'estate. Mai mi ero sentito così inutile come in mezzo a tutte quelle pallottole e le luci di quel sole. Una immensa, universale presa in giro.



Uno è vergine dell'Orrore come lo è della voluttà.



Mai, o quasi, chiedono il perché gli umili, di tutto quel che sopportano. Si odiano gli uni gli altri, e tanto basta.



Non credete mai di primo acchito all'infelicità manifestata dagli uomini. Chiedete loro solo se riescono ancora a dormire. Se si, vuol dire che in realtà va tutto bene: non sono infelici.



Perchè nel cervello d'un coglione il pensiero faccia un giro, bisogna che gli capitino un sacco di cose. E di molto crudeli.



Gli Aztechi sventravano abitualmente a quel che raccontano, nei loro templi del sole, ottantamila fedeli a settimana, per offrirli al Dio delle nuvole, che gli mandasse la pioggia. Ci sono cose che uno stenta a crederle prima di andare in guerra. Ma quando uno c'è, tutto si spiega, e gli Aztechi e il loro disprezzo per il corpo altrui, è lo stesso che doveva avere per le mie povere trippe il nostro generale Céladon des Entrayes, diventato grazie alle promozioni una sorta di dio fatto e finito, anche lui, una specie di piccolo sole spaventosamente esigente.