Nascere, crescere e morire è nel destino di tutti, nel comune destino delle cose umane.
C'è un punto oscuro nella storia che impariamo a scuola, che ingloba secoli, di cui non restano che confusi ricordi, è il periodo che va dal crollo dell'impero Romano a quei tempi buoi e tristi che costituiscono l'Alto medioevo, ma c'è un cantore, Settimo, che accentra il suo romanzo, là dove la sua città non è che un ammasso di macerie, preda di conquiste e saccheggi e tutto intorno cresce una campagna selvaggia in cui si aggirano soldati, eremiti, pastori, monaci e le chimere di un mondo che fu.