Per me, io sono colei che mi si crede.
Cadeva ogni orgoglio. Vedere le cose con occhi che non potevano sapere come gli altri occhi intanto le vedevano. Parlare per non intendersi. Non valeva più nulla essere per sé qualche cosa. E nulla più era vero, se nessuna cosa per sé era vera. Ciascuno per suo conto l'assumeva come tale e se ne appropriava per riempire comunque la sua solitudine e far consistere in qualche modo, giorno per giorno, la sua vita
Perché l'essere viva è necessario che egli uccida di continuo ogni forma, nell'attimo stesso che la crea, cosicché ogni affermazione di vita è nello stesso tempo una morte. Una morte-vita.
Ma un fatto è come un sacco: vuoto non si regge. Perchè si regga, bisogna prima farci entrar dentro la ragione e i sentimenti che lo han determinato.
Sorte miserabile quella dell'eroe che non muore, dell'eroe che sopravvive a se stesso
È molto più facile essere un eroe che un galantuomo. Eroi si può essere una volta tanto; galantuomini, si dev'esser sempre
La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l'estraneo siete voi
Quando una donna dice di tacere per pietà, ha già ingannato
Una realtà non ci fu data e non c'è, ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere: e non sarà mai una per tutti, una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile
Di ciò che posso essere io per me, non solo non potete saper nulla voi, ma nulla neppure io stesso
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