Ai poeti resta da fare la poesia onesta.
La giovanezza ama la giovanezza.
L'opera d'arte è sempre una confessione.
Trieste ha una scontrosa grazia. Se piace, è come un ragazzaccio aspro e vorace, con gli occhi azzurri e mani troppo grandi per regalare un fiore, come un amore, con gelosia
Parlavo vivo a un popolo di morti. Morto alloro rifiuto e chiedo oblio.
I premi letterari sono una crudeltà. Soprattutto per chi non li vince.
Patriottismo, nazionalismo e razzismo stanno fra di loro come la salute, la nevrosi e la pazzia.
La letteratura sta alla poesia come la menzogna alla verità.
Gli italiani non sono parricidi; sono fratricidi. Vogliono darsi al padre, ed avere da lui, in cambio, il permesso di uccidere gli altri fratelli.
Era questo la vita: un sorso amaro.
Umberto Saba (1883 - 1957) è stato uno scrittore e poeta italiano. Umberto Saba in realtà è lo pseudonimo di Umberto Poli. Anche grazie all'influenza della cultura mitteleuropea respirata a Trieste (città natale di Saba) lo scrittore si distingue per una poetica semplice e originale che si differenzia dagli stili dominanti all'epoca, tanto che inizialmente il giudizio della critica sulla sua produzione fu perplesso, in particolare a causa dei suoi versi giudicati apparentemente poco dotati di freschezza. La poetica di Umberto Saba è stata successivamente rivalutata, ad oggi viene considerato uno dei maggiori autori del Novecento italiano. Tra le principali opere ricordiamo Il canzoniere, Ernesto, Uccelli e Tre poesie alla mia balia
![]() Ernesto ![]() |