Per la donna il momento in cui non può più contare gli anni a primavere, ma comincia a contarli a inverni, è irritante. È come un sordo rancore contro gli anni che non si possono togliere
Ma non vedo distinzione tra uomo e donna, forse nella donna scatta l'orgoglio ed il vezzo femminile che nell'uomo è più attutito, poi rodersi per ciò che non si è potuto fare e ci scivola sempre di più tra le mani è tosta da digerire!
Anche per gli uomini è irritante, forse anche di più: non so perchè, ma gli uomini, rispetto alle donne, hanno più il pensiero della vita che finisce, della morte. Vi risulta o è una mia impressione?