La coscienza non è solo rendersi conto, scoprire e sapere del tangibile intorno a te, ma anche e soprattutto contenitore interiore di tutte quelle sensazioni che possono guidarti a capire quando il significato intrinseco di bene è nel tuo agire.
Io vi dico chi trova se stesso trova il prossimo.
Non stancarti mai di pensare. Arriverà il momento che ti spiacerà di non averlo fatto e non poterlo più fare.
M'inquieta constatare che Dio ha dato agli uomini il libero arbitrio, e che gli uomini l'abbiano tolto ad altri uomini.
Coloro che non hanno ancora smesso di cercare un ideale al quale credere hanno già dimostrato di essere esigenti. Pertanto dovrebbero sempre tenere a mente che non sarà mai adeguato l'eventuale ideale che avranno abbracciato solo perché, semplicemente, si saranno stancati di cercare. Chi non vuole mollare si prepari, inoltre, ad accettare l'eventualità di non trovare mai un ideale al quale credere definitivamente.
I più grandi non sono persone comuni, sono persone che non accettano la realtà in cui vivono. La rifiutano, la studiano, scoprono i segreti di essa. I più grandi modellano la realtà, e per modellare la realtà utilizzano ogni atomo del loro corpo ed ogni battito del loro cuore. I più grandi non hanno paura di perdere, perché nulla hanno. I più grandi si nutrono di loro stessi e delle energie altrui utilizzando ogni cosa come mezzo per il raggiungimento degli obiettivi, ogni cosa può essere un mezzo; persino gli uomini stessi. I grandi non hanno religione, e se la dovessero avere crederanno sempre e solo in sé stessi. I grandi fanno parte di un livello superiore, accessibile solo attraverso opportune esperienze, una volta essere diventati grandi l'ultimo passo è l'immortalità; non materiale, Spirituale. Aspirate a diventare grandi, come tante persone lo sono diventate e lo stanno diventando oggigiorno, non per distruggere il mondo ma per renderlo un posto migliore.
L'odio trova l'appiglio in ogni piccola cosa, l'amore sopporta ogni cosa.
La cultura è sempre un divenire, la cultura è viva ed è la riflessione che genera cultura e quindi genera buoni lettori e, di conseguenza, buoni libri. La cultura non è erudizione, sarebbe lettera morta e lo stesso sarebbe dei libri che ne verrebbero fuori, di qui a cinquant'anni saranno caduti nel dimenticatoio. La stessa parola cultura, letteralmente si riferisce a tutte le cose che si stanno per cogliere, che si stanno per coltivare, quindi la cultura dà i suoi frutti ed uno dei frutti della cultura sono i buoni libri.
Il sapere è nulla, perchè è tutto.
La peggior vendetta è... la vendetta.
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