La realtà ti fa sacrificare una parte illusoria della vita.
Ci sono delle distanze fra noi comuni mortali, distanze di spirito e distanze di presenza, incolmabili ed indecifrabili. La fragilità dell'essere umano si trova anche in questo, mentre ricopre gli spazi del proprio percorso gli interstizi con gli altri individui si fanno profondi. Cresciamo per essere noi stessi soltanto, lontani dal resto. Eppure di tanto in tanto accorciamo le strade d'incontro, così siamo parte di un progetto di coppia, di gruppo, d'amicizia, affezione ed amore, fino al momento cruciale, chiamato distacco. Il distacco di presenza è un ente fisico, quando la lontananza si impone anche sui pensieri e gli affetti migliori. La distanza spirituale è un male peggiore, il momento in cui l'isolamento fornisce l'unica via di fuga e la reale presenza è causa di dispiacere. Nella categoria d'assenza scappiamo e, ritrovando noi stessi nel rispetto d'amor proprio e sopravvivenza, restiamo da soli nella fragilità di una distanza dovuta al dolore o all'egoista affermazione individuale. Siamo animali sociali ed è vero, ma costretti a crescere soli con i nostri sforzi e le nostre speranze. Fragili e distanti.
Qualcuno mi può prendere in giro, si può prendere gioco di me, ma nessuno mai potrà giocare con la mia mente quando un giorno sarò capace di vedere nei loro occhi il vero o il falso.
"La vita va presa in due modi possibili: o con assoluta stupidità o con estrema filosofia"
Morire non è poi così tragico. Infatti la morte è l'unica esperienza che non può essere vissuta.
credo di aver visto poche volte la mia anima piangere... solo una volta ho titubato, quando singhiozzando il mio cuore palpitava più velocemente e lì ho creduto che mi stavo di nuovo innamorando... scrollavo invece vecchi ricordi
La Furbizia non appartiene a coloro che si compiacciono della propria intelligenza, ma soltanto a coloro che non sottovalutano l'intelligenza altrui.
I sogni entrano ed escono dalla penna del poeta senza bussare mai.
La cattiveria di ciascuno è la misura della propria infelicità.
Non fare il chiodo che vien battuto nelle cose, sii una vite che le penetra a spire.
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