La teoria del "Tutto o Niente"sta proprio nella promiscuità delle due parole.
Il caffè lo bevo amaro, è già così dolce la vita...
... mentre il mondo progetta una nuova arma per sterminarli tutti ... milioni di mamme continuano a sfornare torte...
Credevamo di essere invulnerabili, in un attimo tutte le nostre certezze sono crollate.
Il vero amico é quello che, quando ti chiede come stai, é veramente interessato alla tua risposta.
I silenzi mi intimorirono. Cercai un dialogo. Lo ottenni, ma era incomprensibile. I nostri discorsi cominciavano dal centro e finivano dall'inizio. Tu mi parlavi mettendo gli accenti sulle consonanti ed io avrei voluto sostituire i punti interrogativi di ogni tua domanda con un punto e basta per poi poterli usare per sostituire i punti esclamativi di ogni tua esclamazione. Meglio morire di fame che morire avvelenati.
... quando Gioia uscì di casa... sicura di sé stessa essendo l'essenza stessa della vita ... chiuse a chiave la porta... ma la sua baldanza divina divenne vittima delle circostanze... ora fu felice... negli accadimenti dell'essere... ora ferita... -da un vuoto di conflitti ... in cui non riusciva a realizzare il suo amore radioso - ... pianse nel corpo della sua coscienza... lacrime di diamante ... finché non decise di tornare a casa... e di tenersi sull'uscio... a contemplare con serena beatitudine il nascer del sole ed il passar delle nubi...
Spesso paragono le parole alle foglie, ed il vento alla stoltezza.
I genitori non si scelgono, ma loro scelgono di darci la vita e quindi qualunque cosa facciano siamo sempre in debito con chi ci ha generato.
La differenza tra il prima, il durante e il dopo è semplicissima: tre consonanti e due vocali.
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