Nessuno può sperare di avere altro che la morte che gli tocca.
Corro, corro, e ancora corro. Raggiungo me stessa e limito i confini con la vita e la morte. Ma non ho paura di morire.
Le lacrime amare versate su una tomba sono per le parole non dette e per le cose non fatte.
Ci lamentiamo sempre per questa crisi, per questi maledetti soldi.. mentre in realtà dall'altra parte del mondo c'e' gente che muore per colpa di tutto questo.
Era già da molto tempo che il paesaggio cambiava. Non che mutasse in sé, ma variava in un susseguirsi di composizioni talvolta quasi assurde. Nell'aria, di nuovo, forse non c'era niente. Ti sembrava più frizzante, ecco. Incoerenti tratti di vite forse inconsapevoli della loro smisurata capacità di amare, si rendevano presenti come pesanti sagome sovrastanti aspetti per nulla diversi da quelli che tu eri stato abituato a riconoscere e ad accettare. Un'attesa, in fondo, la tua pallida presenza qui tra noi. L'amarezza della pietosa sofferenza non conquistò mai nessuna parte dell'universo.
In termini psicologici la paura della morte può essere assimilata alla paura che abbiamo nel dover interrompere un'abitudine ben radicata in noi; e la vita, in tal senso, è la più fissa delle nostre abitudini.
Non si deve aver paura se non di se stessi. La morte è buia e tempestosa almeno quanto lo è la nostra mente e allora perchè si ha paura del buio se si convive una vita intera con esso?
La morte ha le pupille larghe e la sicurezza sfacciata dell'abusivo.
"C'è chi muove la propria esistenza sulla grandiosità della vita, c'è chi la vive alimentando se stesso come grandioso"
Il giorno che morirò, sulla mia tomba non voglio un crocifisso ma il simbolo del riciclaggio, come sulle lattine.
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