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Affascinante

Nel frastuono di una mattinata tranquilla risuona invece, inquieti pensieri, che come cavallieri erranti dal cammino incerto ma, sgombro di nubi di quelle certezze che solo il destino così esperto consegna ad ognuno di noi, vita già predestinata. A nulla valgono le nostre ipotesi di come muoverci ma, è lui che ogni giorno ci dà dettaglio del nostro impiego fatta di suspense e schiavi di preziosi secondi per la vita o la morte, fra le quinte di uno scenario affascinante.

 

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17 commenti:

  • augusta il 06/10/2012 11:17
    ok mario... un mio saluto.. 1 beso
  • mario durante il 06/10/2012 10:33
    Se Caso sia non v'è Destino se non passato.
  • augusta il 14/09/2012 11:21
    grazie don... 1 beso..
  • Don Pompeo Mongiello il 14/09/2012 11:01
    Molto piaciuto ed apprezzato questo tuo bellissimo pensiero!
  • augusta il 12/09/2012 12:34
    l'anonimo sono io... augusta
  • Anonimo il 12/09/2012 12:24
    a vincenzo e luana.. sono io che ringrazio voi... per i vostri superbi e affascinanti commenti... letto attentamente più volte.. sono d'accordo con luana.. del commento delle 16. 06... ma, quando si entra nella divinità dell'uomo ecco.. mi fermo... bellissima luana spero ti riprenda presto... mi è piaciuta la sottomissione di amante... p. s. queste sono vere lezioni...è bello... 1 beso ad entrambi...
  • Luana D'Onghia il 11/09/2012 19:41
    Veramente, Augusta dovrebbe perdonare me, che, ultimamente, rendo i suoi intelligenti e spigliati scritti di una noia e una pesantezza unica.
    Comunque, non so che dirti: io credo solo nella divinità dell'uomo. Suppongo, però, di sì (per chi crede). Un po' come già preannunciato da Agostino.
  • vincent corbo il 11/09/2012 19:33
    E poi... mi vorrà perdonare Augusta per aver appesantito il suo angolo... allora l'intuizione e l'ideologia potrebbero essere dei raggi di luce divina (per chi crede in Dio)
  • vincent corbo il 11/09/2012 19:19
    Grazie del chiarimento... in genere quando di dice "ideologia" si pensa subito a qualcosa di negativo, di condizionante ma ciò che intendi è sicuramente il suo opposto.
  • Luana D'Onghia il 11/09/2012 19:03
    Il pensiero é una forma limitata, é assoggettato comunque al Caso. Per la condizione dell'uomo, il pensiero non é un riscatto, non é niente, o forse, é un'invertebrata resistenza al destino incombente. Il pensiero é acqua, é debole, effimero come il cuore, come i sentimenti e le emozioni. Tuttavia, per semplificare il tutto, possiamo definire l'intuizione e l'ideologia come dei surrogati l'uno del pensiero, l'altro delle passioni. Ma questa operazione é solo per chiarire! In realtà, l'intuizione é diversa dal pensiero, perché, pur avendo una natura prettamente logica, va oltre il tempo e gli accidenti. È l'attimo del per sempre, capace di sconfiggere il Caso, proprio perché privo di ogni condizione e condizionamento. Stessa cosa per l'ideologia, solo che questa non ha nulla di razionale. Spero di essere stata abbastanza chiara.
  • vincent corbo il 11/09/2012 16:29
    L'intuizione precede il pensiero o dal pensiero nasce l'intuizione? e l'ideologia dove si colloca?
  • vincent corbo il 11/09/2012 16:24
    Con il pensiero riusciamo a liberarci dalle catene del Caso: noi siamo liberi di pensare, di scegliere anche se il nostro progetto non riuscirà a concretizzarsi nella realtà perchè così è stato deciso. È questo che vuoi dire, Luana?
  • Luana D'Onghia il 11/09/2012 16:17
    E, dunque, sono anche parzialmente d'accordo con la tenace risposta di Vera Lezzi. Solo l'intuizione e l'ideologia creano quella volontà indomabile, coraggiosa e ardentemente consapevole in grado di far esistere ogni realtà alienata dal Caso. E questa volontà, siamo noi. Ma, sia chiaro, é un processo lungo e, spesso, emerge, quando, ormai, il Caso, come un Demiurgo, ha già plasmato il nostro essere.
  • Luana D'Onghia il 11/09/2012 16:06
    Carissima Augusta, oggi non sto molto bene, ma, avendo letto questa tua riflessione e percependo la sua grande importanza, non posso non sottomettermi a questa come un'amante: non posso non commentarla! Riporterò un frammento di una riflessione che facevo proprio sulla Casualità con Giacomo Colosio e, nei limiti del mio stato psico-fisico, cercherò di integrarla. Spesso sono solita dire che, in realtà, non esiste quell'orizzonte cronologico di concetti che noi chiamiamo esperienza, perché la vita é sempre imprevedibile e, giorno dopo giorno, noi subiamo l'influenza necessitata del Caso. Persino ciò che siamo é dovuto a Questo. Il corpo, ad esempio, é ciò che siamo, ciò che é nostro e solo nostro, la parte primaria del nostro essere, ma é anche ciò che non abbiamo scelto, bensì subito e che magari non gradiamo, rifiutiamo. Un uomo nero o giallo o bianco é tale per il Caso che lo ha fatto essere tale. Il tempo della vita é fondamentalmente il tempo dell'accettazione e della sublimazione del Caso: ciò che non é stato nostro, lo facciamo nostro. D'altronde, si nasce per Caso: esistiamo senza che ci sia una causa o un motivo per esistere (e questa é LA Tragedia per Schopenhaurer). Il nostro é il tempo dell'accumulazione disinteressata. E, in questo, come puoi vedere, sono perfettamente d'accordo con te, Augusta. Tuttavia sono anche convinta che l'identità di uomo, l'essenza che rende liberi ognuno di noi, si concentri in due aspetti che caratterizzano l'umanità tutta, due forze indistruttibili, divine, magnificamente nostre: l'intuizione e l'ideologia. Solo queste due categorie dell'essere ci permettono di liberarci dalle pesanti e fredde catene del Caso, ci permettono di uscire dalla caverna e di guardare, respirare e ammirare la luce. Con l'intuizione e l'ideologia l'uomo é uomo, l'uomo é divinità. Una riflessione affascinante... struggente... complessa. Brava!
  • vincent corbo il 11/09/2012 14:17
    Affascinante è la parola giusta, nel senso di non prevedibile.
  • augusta il 11/09/2012 13:02
    grazie vera... del tuo passaggio sempre gradito...
  • Anonimo il 11/09/2012 13:00
    Forse l'ho già detto, e magari proprio a te, non ricordo, ma il tema assilla così tanto e così tanti che sento il bisogno di dirlo ancora: esiste un certo destino, per ogni essere vivente, ma esiste poi anche L'ESSERE VIVENTE che può e deve viverlo a modo suo. Dargli la sua personale, libera impronta. Fino, a volte, perfino, a capovolgerlo!

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