È come se, all'iniziare di ogni vita, ci sia solo il desiderio a regnare, facendo soffrire gli esseri che mai si sentono appagati. Attraverso l'egoismo si costruisce attorno a sé un palazzo di vetro, tanto rigido quanto fragile. Una costruzione della quale non si vedrà la fine, perché arriva un momento in cui lo spessore del vetro impedisce di amare la vita, e ogni accadimento ci dice di uscire all'aperto, perché fuori c'è il freddo e il vento dai quali si è cercato di proteggersi, ma c'è anche il Cielo e il calore del suo abbraccio che ci chiama, e come ogni mamma, attira a sé il suo bimbo.