So molte cose della tua infanzia. Ci penso ora che sei partito. Sono pochi i posti che puoi chiamare casa, a volte solo stanze in cui dormivi assieme a tuo fratello. E non sentivi il freddo della notte salire dai campi sino al gomito della strada. Né avevi consapevolezza del tuo esser fanciullo e dei tuoi giochi con lucertole e fili d'erba o in casine nascoste tra le frasche, lanciando sassi a chi stava di sotto. Trovasti pure un mazzo di chiavi nella discarica del paese e te ne vantavi come d'un gran tesoro. Mi parlavi spesso della tua infanzia, dei giochi interrotti troppo presto. Allora non capivo, ma ora che sei partito so qual grande libro m'hai lasciato dentro.