Noi vogliamo crescer qui in alto, vogliamo là in alto spiegare rami e fronde, e terra e clima ci portano invece ove vogliono loro, e se il fulmine cade sulla tua corona e ti spacca giù fino alle radici, povero albero! che ti riguarda?
Essere uno col tutto, questa è la vita degli dei, è il cielo dell'uomo!
Vi è un tempo dell'amore come v'è un tempo in cui si vive nella culla felice. Ma la vita stessa ce ne sospinge fuori
Delle loro gesta si nutrono i figli del sole, essi vivono della vittoria, nel proprio spirito si ricreano e la loro forza è la loro gioia
Felice l'uomo a cui una patria fiorente dà gioia e forza al cuore
Giorno e notte, un fuoco divino ci spinge ad aprire la via. Su vieni! Guardiamo nell'Aperto, cerchiamo qualcosa di proprio, sebbene sia ancora lontano
Lo stato è il rozzo involucro intorno al nocciolo della vita e nulla più; è il muro che recinge il giardino, ove crescono i frutti e i fiori umani
Voi errate in alto, nella luce su molle suolo, geni beati! Splendenti aure divine vi sfioran lievi, come le dita dell'artista sfioran le sacre corde Sciolte dal fato, come il dormiente poppante respirano i celesti; pudico avvolto in boccio timido fiorisce eterno a lor lo spirito e gli occhi beati guardano in calma chiarezza eterna. Ma a noi è dato in nessun luogo posare; scompaion, cadono soffrendo gli uomini ciecamente di ora in ora, com'acqua da masso a masso lanciata senza mai fine, giù nell'ignoto
Dove potrei trovare rifugio, se non avessi i cari giorni della mia giovinezza?
Chi soffre un male estremo il male gli si addice