Frasi di Gustave Flaubert

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Ritengo una delle fortune della mia vita il fatto di non scrivere per i giornali. Le mie tasche ci rimettono, ma la mia coscienza è soddisfatta.



L'autore nel suo libro deve essere come Dio nel suo universo, dovunque presente e in nessun luogo visibile



era uno di quei sentimenti puri,
che non intralciano il corso della vita,
che si coltivano perchè sono rari,
e la cui perdita, darebbe più dolore
di quanto non dia gioia il possesso.



L'artista deve fare in modo che la posterità creda ch'egli non abbia vissuto



Quando vi parlano di una fortuna considerevole è bene osservare: sì, ma è veramente solida?



Non bisogna toccare gli idoli, la doratura resta sulle mani



Quando si guarda la verità solo di profilo oppure di tre quarti la si vede sempre male. Sono pochi quelli che sanno guardarla in faccia.



Gli affetti profondi somigliano alle donne oneste. Hanno paura di essere scoperte e passano nella vita con gli occhi bassi.



L'orgoglio è una bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti; la vanità invece, come un pappagallo, salta di ramo in ramo e chiacchiera in piena luce.



Lo sciocco
che trattiene la sua lingua,
somiglia molto da vicino ad un uomo di buon senso.





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Gustave Flaubert, celebre romanziere francese, è figlio di un noto chirurgo di Rouen, in Normandia, dove è nato ed ha trascorso tutta la vita. Difatti è rimasto sempre lontano dagli ambienti letterali della capitale, che pure lo hanno onorato di grande considerazione eleggendolo a maestro e precursore dei grandi del Naturalismoo francese. Morì quasi in miseria, confortato soltanto dall'amicizia dei suoi ammiratori parigini come Guy de Maupassant. Scrisse molte opere, tra cui Madame Bovary (1857), Salambo (1862), L'educazione sentimentale (1869), e Tre racconti (1876).