Frasi di James Joyce

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Uomo affamato, uomo arrabbiato

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Se ho scelto Dublino per scena è perché quella città mi appariva come il centro della paralisi

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Quando un'anima nasce in questo paese le vengono gettate delle reti per impedire che fugga. Tu mi parli di religione, lingua e nazionalità: io cercherò di fuggire da quelle reti.

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La storia, disse Stephen, è un incubo da cui cerco di destarmi

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Ma il mio corpo era come un'arpa e le parole e gesti di lei come dita sulle sue corde

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Adagio, umilmente, esprimere, tornare a spremere dalla terra bruta o da ciò ch'essa genera, dai suoni, dalle forme e dai colori, che sono le porte della prigione dell'anima, un'immagine di bellezza che siamo giunti a comprendere: questa è l'arte.

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Quando hai una cosa, questa può esserti tolta. Quando tu la dai, l'hai data. Nessun ladro te la può rubare. E allora è tua per sempre.

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La donna è spesso il punto debole del marito

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Dio fece il cibo, ma certo il diavolo fece i cuochi.

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Chi ruba al povero presta al signore

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James Augustine Aloysius Joyce (Dublino, 2 febbraio 1882 - Zurigo, 13 gennaio 1941) è stato uno scrittore ed un poeta di origini irlandesi. Esponente di rilievo del movimento letterario "Modernismo", contribuì con la pubblicazione nel 1922 del suo più importante romanzo l'"'Ulisse" nel definire il flusso di coscienza ( "steam of consciousness"). Il suo carattere anticonformista e critico verso la società irlandese e la Chiesa cattolica traspare in opere come Gente di Dublino - palesato dalle famose epifanie - e soprattutto in Ritratto dell'artista da giovane.

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