Quelli come me si svegliano alle tre
e dicono che i giorni sono corti.
E poi quelli come me si svegliano a metà
rimangono coi sogni mezzi aperti.
Avrai ragione te a fare come fai
a stare con chi vince cambiarti le camice
sta a vedere che sappiamo già com'è
ci riposiamo solo dopo morti.
Tutti vogliono viaggiare in prima
l'hostess che c'ha tutto quel che vuoi
Tutti quanti con il drink in mano
sotto come va, fuori come va?
Fuori come va?
Quelli come me si va finchè ce n'è
ma è come non venisse mai il momento.
Con quei progetti lì e quei difetti lì
che ci fanno stare più contenti.
Avrai ragione te a fare come fai
a startene da furbo nel mondo dei più furbi
sta a vedere che sappiamo già com'è
non ci teniamo a togliere il disturbo.
Tutti vogliono viaggiare in prima
l'hostess che c'ha tutto quel che vuoi
Tutti quanti con il drink in mano
sotto come va, fuori come va?
Tutti vogliono viaggiare in prima
e che il viaggio non finisca mai
Tutti con il posto finestrino
sotto come va, fuori come va?
Fuori come va, fuori come va?
Siamo quelli che da quelli come te
non si fanno mai pagar da bere
perchè siamo quelli che
è meglio se lo sai
con quelli come te son sempre pari.
Di qua tutti vogliono viaggiare in prima
tutti quanti con il drink in mano
sotto come va, fuori come va?
Tutti vogliono viaggiare in prima
Tutti con il posto finestrino
sotto come va?
Fuori come va?
non te la caverai
senza farti vedere gli occhi
da uno bravo
non te la caverai
con dedizione quanto basta
risate quanto basta
sorprese quanto basta
respiri appena appena
non te la caverai
senza passare in farmacia
oppure lasciando a casa
gli abbracci
e il contagocce del piacere
non te la caverai al risparmio
né in frettasenza gonfiare il canotto
né i palloncini necessari
senza fare scoppiare le bolle
senza alzare il culo dalla poltrona
di fronte allo spettacolo
l'aria succhiata
a misurare
l'autoguarigione
che non succede
le cellule lerce
che si mangiano
la radice
la radice
che si fa comprare
con poco
non te la caverai da fermo
né col navigatore
col vestito da sera
tutto il giorno
tutto il giorno
a sentire che qualcun altro
fa le domande per te
non te la caverai senza favole
o con i baci rifiutati
i letti separati
smettendo di arrossire
senza avere fatto vedere i tuoi posti
senza avere fatto vedere.
In caso di male
hai chiesto cremazione
perché il male
smettesse di mangiare
noi siamo quelli
che hanno sibilato sì o no
a brochure di bare
non c'era bisogno
di fare pace tra noi
quando la cerea spianata frontale
confermava che le guerre
erano tutte inventate
ancora una volta
hai avuto troppo coraggio
ancora una volta
hai deciso tu
chiedendoci regali
per le infermiere
dei tuoi ultimi orgogli
e poi avviarti
i medici con le mani aperte
i mesi scivolati a terra
il guscio rotto
ancora una volta
hai avuto l'ultima parola
cercando di non sporcare
non suonando mai
il campanello del reparto
confessando alla suora
e bestemmiando fino in fondo
che non ti andava di morire
e poi zittirci che avevi sonno
proprio nel giorno della Madonna
Da adesso in poi com'è che andrà?
Con te che hai detto "sono qua"
e davvero
sei qua fra noi,
fra noi,
me e lei.
Tu che hai davanti quel che hai
e comunque sia da adesso in poi
auguri
da me saprai.
Saprai
che vale la pena vivere
mi chiederai "sì, ma perché?"
so solo che ti dirò "vale la pena, vedrai"
da adesso in poi.
Da adesso in poi ti aspetto qua,
che fretta che hai avuto già,
aspetta
per te e per noi,
per te,
per noi,
non so se sarò pronto mai,
prova a esser pronto tu per noi
ascolto:
mi insegnerai
che puoi...
Che vale la pena vivere
ti chiederò "dimmi perché"
tu che non parli dirai
"vale la pena vedrai"
Da adesso in poi.
Da adesso in poi ci proverò
a farti avere il meglio che ho
il peggio
lo troverai
da te.
Ma vale la pena vivere
mi chiederai "sì, ma perché ?"
so solo che ti dirò
"vale la pena vedrai".
Da adesso in poi...
Non è ancora chiaro
se siano finiti del tutto
gli anni in cui eravamo distratti.
Non ci accorgevamo
che le nostre cellule sfinivano
e quelle nuove arrivavano
e quelle di nostro padre
andavano a male.
Negli ospedali camminavamo
dritti verso un letto
non giravamo mai lo sguardo
in corsia
sentivamo le canzoni
ci abituavamo alle peggiori
le ricantavamo forte
per non sentire
notizie davvero vere.
Come certi prestigiatori
ci infilavamo
lastre sottili di ferro
a dividere
la parte sopra l'ombelico
da quella sotto
e non diteci che non sapete
quale porgevamo
alle ragazze
e non diteci che non sapete
che la loro richiesta
non l'ascoltavamo
con
precisa
distrazione
e scelta.
Ai funerali
pensavamo ad altro,
se ci andavamo,
impegnati a rendere coerente
l'epitaffio
uno che se l'è cavata.
Fatti
di pezzi di uomo
messi insieme
con pazienza orefice
braccia e orecchie conserte
eclissi parziale di occhi
camminavamo sul filo
con in bocca il cucchiaio
sul cucchiaio l'uovo
sull'uovo il peso del cielo.