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Maria

Oggi ho saputo che Maria è morta. Me lo ha detto lei stessa, all'angolo di un bar. Mi tirò per un braccio mentre passeggiavamo. Io ero felice. Avevamo passato una bella serata e mi stavo divertendo come ormai non mi capitava da un pò."Ti devo dire una cosa", mi disse. Il mio passo cedette di schianto. Le mie scarpe rimasero sollevate sulla pozza d'acqua di quel marciapiede. Immaginavo già sentire dalle sue labbra, così morbide e carnose, parole che avrebbero composto frasi che avrebbero esternato pensieri che mi avrebbero commosso e reso la persona più speciale del mondo."Ti amo amore mio e voglio tornare a stare con te". Era il più bel sogno della mia vita. Sentii le calze umide, chinai la testa. I miei piedi sprofondavano nella pozza. Rialzai lo sguardo ai suoi occhi, erano in lacrime. Le sue mani erano dentro le mie. Continuava a ripetermi che le dispiaceva, le dispiaceva tantissimo."Avrei voluto dirtelo prima ma non sapevo... senti c'è un altro ok?"Che brava, ora piange ora s'incazza, pensai."Ma che vuoi dire, non mi ami più? Poco tempo fa mi dicesti che sarei stato il padre dei tuoi figli..."Basta" , fece lei."È finita! Chiuso, stop. Non ti amo più". Il lamento di un barbone ruppe il silenzio e il nostro sguardo. Accennai un sorriso. La abbracciai, la baciai sulla fronte. Poi in guancia. Rimasi a pochi centrimetri da lei e le sussurrai all'orecchio: "addio ballerina". Le toccai il seno con una mano mentre insistevo col mio bacino sui suoi fianchi. Appena sentii crescere l'imbarazzo in lei la afferrai per il collo. L'altra mano tenne stretta la sua. Sentii il sudore sul suo palmo. Camminammo un altro po' e non le lasciai la mano per un attimo. Adesso si' che sembravamo due fidanzatini felici. Il vicolo buio davanti a noi sembrava perfetto per starcene per conto nostro. Lei adesso tremava. Non tratteneva neanche l'emozione di quel momento, finalmente insieme come un tempo. Ci amavamo. Le sue parole si confondevano tra i miei pensieri. Uscii solo da quel vicolo buio ma la sua mano la tengo ancora stretta, nella tasca dei miei pantaloni.

 

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2 commenti:

  • Anonimo il 15/05/2009 09:04
    Racconto surreale, secondo me. Il protagonista maschile è comprensibile.
  • enrico ziohenry il 06/05/2009 18:42
    strano, ma letto volentieri. ziohenry

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