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Flegetonte

Ritornare all'antico lido, di Nesso il curatore
seguendo l'orme sue, sentiero hanno tracciato.
Morde così la carne, nell'atto purgatore

Lontano alte le fiamme Flegetonte non più è celato
l'odore del bollito sangue, dal suo letto si è già levato,
come di porco, appeso prima di essere macellato.

La gola è già tagliata il sangue è già colato,
il vecchio suo grugnire è diventato latrato
Del sangue, al fuoco bolle e l'acre odore si è già rivelato.

La violenza dei sommersi, che questi hanno mostrato
Flegetonte coppa eterna di sangue mescolato.
Fatale inganno è, accettar questa pena con l'animo prostrato

Nasceva mansueto, dalla semplice vita, così era regolato.
Colui, che era in quiete, nel suo potere terreno, così lo aveva violentato
L'ira, il mansueto invase, che annientare doveva, con l'animo violato

Ancora oggi il violento grida a quella vita che ormai non più esiste
È questo il suo peccato, riavere ciò che gli è stato rubato.
Nel sangue, gridare ancora giustizia, è infin desiste.

 

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