Come il cielo è nato per essere azzurro
e il vento per liberarlo dalle nuvole,
io vivo per baciarti col sussurro,
per parlarti con le labbra senza usare le parole.
Vorrei alitarti la mia anima,
essere un angelo senza corpo
che ama un'essenza assoluta,
un soffio nè vivo, nè morto.
In un mondo di affanni e sofferenze,
di materia e di dolore,
sei la sola essenza metafisica
ad animare queste spoglie parole.
L'uomo si crede più vicino a Dio con un balzo
e io scrivo come se ti potessi avere con un sol verso.
E se per raggiungerti occorressero passi infiniti,
subito partirei a perdifiato
come un naufrago senza membra
che aspira non già alla terra ma all'orizzonte.
Lo farò, il mio cuore sa di sbagliare,
ma al mio dolore fa da fonte.
Perderò, ma poco prima d'esser morto
dal tuo ricordo trarrò conforto,
spirerò la mia vita
col tuo nome sulle labbra e un foglio tra le dita.
Morirò,
tutti moriremo,
ma in tutti scorre un ultimo pensiero...
il mio sarà per te.
18 Giugno 1998