Da quale seme sboccia un viaggiatore?
La secca pelle brama forse il tocco
d'un fiore incolto, nato senza spine?
L'arborea quiete o mistiche rovine?
Il brivido d'un sogno inesplorato
ti rese angusto il comodo recinto?
Chi scorge nuova luce oltre il confine
non troverà il passaggio men spietato;
chi prima d'altri infranse la catena,
da eguale, insieme al vile, può esser vinto,
ché la natura è sorda a ogni valore
nel parto forsennato d'ogni pena.
Controlla la tua sete d'assoluto;
rispetta le radici vagabonde,
impronte d'un sapere sconosciuto,
vestali dei segreti delle selve.
Il cuore antico, regno fra le fronde,
dimora oltre il ruggito delle belve.