racconti » Racconti del mistero » Lass mich nicht
Lass mich nicht
- Parlatemi di lei...?! ; di vostra moglie. Come è morta?
- Oh, è passato molto tempo. Mia moglie... Brischit era... amava sognare, di vivere in mondi lontani, assolutamente fantastici, e... nei negli ultimi periodi era diventata quasi un ossessione per lei!
- posso solo immaginare... che cosa deve essere stato per lei vivere in quella situazione.
Il vecchio Louis, si fa per dire, tiro un lungo sospiro tentando di ingoiare le lacrime.
- lei crede di essere rimasto... segnato dalla situazione di sua moglie?
- che cosa intende, si spieghi meglio!
- si è mai sentito in colpa per non essere riuscito ad aiutarla? ... a darle quello che le dava sognare mondi in reali...
- i sogni facevano parte della malattia, non faceva parte di lei!
Louis comincio ad alterarsi, muovendosi scompostamente sulla sedia.
- lei mi ha detto... prima... che i sogni c'erano sempre stati e che si erano amplificati durante e al termine della malattia di sua moglie... non creati?!
- si è ciò che ho detto! Che cosa volete insinuare?!
- ... signor louis, è evidente che non è la morte di vostra moglie a turbarvi. ... non fraintendete, ma non avete un bel aspetto signore.
- neanche voi signora Buate sapete... !
Il signor Louis si alzo, ed era pronto ad andarsene dallo studio, se per tempo la psicologa non lo avesse fermato.
- signor louis! Non vorrà negare che lei ha bisogno di queste sedute!?
- io non ho bisogno di lei! ... io... io ho bisogno di spiegazioni, di fatti!
- e io sono qui per darglieli, sono qui per aiutarla a comprendere perché ... perché sua moglie è ...
- non dica cosi! ... lei non è ! ... no, no... lei...
- signor louis!
La psicologa era ormai incredula, di fronte a ciò che vedeva. L'uomo che aveva avuto davanti nei messi antecedenti alla tragedia, era scomparso. Davanti a lei, ora, viera un uomo che sprofondato nelle pazzie della moglie.
La seduta era terminata da ore ormai, eppure la signorina Buate non riuscita a smettere di pensare alla reazione del signor Louis, quando ella aveva tentato di accennare alla morte della moglie.
Continuavano a balenarli in mente, il possibile timore che Louis avrebbe potuto raggiungere presto Brischit.
Poi però ragionandoci meglio pensò che la moglie, non si era suicidata era stato un tragico incidente non premeditato da nessuno dei due.
In quel momento, il caso di Brischit, che da prima era stato cosi chiaro hai suoi occhi, le sembro più incoerente che mai.
Una donna, che muore, uccisa da un allucinazione? No, non funzionava.
E poi la reazione del marito... era stata cosi avventata e... strana.
- nel mio lavoro la parole strana è proibita c'è lo insegnano al primo anno.
Penso la signorina Baute come a quasi rimproverarsi. Poi scaccio via in fretta quei pensieri, e torno alla sua serata. Era davanti al camino con una cioccolata, era una di quelle serate che lei amava definire "le serate a divano" . non perché fossero noiose o tranquille, poiché davanti al fuoco la sua mente galoppava per ogni stupido motivo.
Nel fra tempo, a casa Louis, stava da solo. E chiamava, chiamava Brischit. La stanza era buia e lui era proprio al centro, coi disegni della moglie in mano. La chiamava, e gli diceva
- amore... Brischit... vieni a prendere i disegni... ti serviranno! Brischit, amore...
Ma lei non rispondeva, mai. Non realmente, ma nella sua testa. Brischit, gli rispondeva e cosi diceva
- amore, non preoccuparti. Tienili, tienili tu. Ti ricorderanno...
- no, Brischit! Ti prego prendili... fallo per me. Decidiamo di fingere che non sia mai... mai successo nulla?! Va bene? Va bene, Brischit, amore?
- tu non vuoi ricordarti di me?! Louis... hai detto che mi credevi!
- no, no Brischit, io non ti...
- Brischit? Brischit!
È in quel momento che Brischit spari. In battito di ciglia, probabilmente per non tornare mai più . Dopo quella serata Louis tento di dormire, almeno un po' .
La mattina seguente Louis si ripresento, dalla signorina Baute, disposto a raccontargli tutto.
Arrivo li con i disegni in mano, come un pazzo, pallido come un cencio, e con delle occhiaie talmente profonde, che da sole potevano dire per quante notti quel uomo non avesse chiuso occhio.
La signorina Baute era sollevata e confusa allo stesso tempo, per il comportamento del signor Louis. Ma da in fondo al suo cuore non poteva celare anche uno spiccata curiosità , per quei disegni e per le storie che contenevano. Sembravano cosi reali, che le toglievano in fiato, solo a sbirciarne quelle lampo di colore dalle mani di Louis.
- allora... credo che. Devo cominciare dal inizio o dai momenti critici?
- dal principio, se non ti è di troppo sconforto... ?
- Brischit è stata male per mesi. Tutti dicevano fossero allucinazioni, e ci credevo anche io. Fino al giorno cui lei è morta. Comunque, lei diceva di vedere cose, posti che sembravano... a parer suo "fatati" ! e lei non ci stava male li sapete. Per niente, lei non vedeva l'ora che mio di dimenticasi di darle le medicine che lei...
Il signor Louis andò avanti per ora a raccontare di come fosse stato frustrante per lui non riuscire a stabilire un contato con sua moglie. Il che era comprensibile, tuttavia la signorina Baute non capiva come una donna che in un momento prima aveva amato suo marito e la sua vita tutto di un tratto per delle allucinazioni, volontariamente decideva di abbandonare tutto e rifugiarsi in esse.
Si accordarono per rivedersi il prossimo mercoledì , ed entrambi si avviarono verso le loro case. Entrambi, straniti e quasi con dei ripensamenti sul fatto di raccontare o sentire la storia.
123
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
0 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati