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Il Nostro Nulla

Tornammo, sì, a parlar del nostro nulla,
di sole e luna e morte e vita e morte,
di luce, ombra, ferro, sangue e sorte,
del nero, d'ogni fine e d'oltre culla.

Non fosse vita vecchia, ma fanciulla
che giochi ad invecchiare e faccia corte
le ore che separano da morte
la piana di quest esser, tanto brulla.

Trasporta il vento nebbia, col dolore
pesante e insofferente ch'essa cela
nel grigio opaco e freddo suo colore.

Del niente è faccia tiepida ed invera
che va ad attanagliare chi non muore
finchè lo coglie morte, o coglie sera.

 

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6 commenti:

  • Anonimo il 30/11/2010 08:07
    Veramente delicata e coinvolgente. Mi è piaciuto come sai riempire il nulla di contenuti e di sentimento. Ottima anche la struttra del sonetto che denota una padronanza della metrica e del ritmo. Ma quanti riusciranno a capire che la vera poesia è questa e che tutti sono capaci di scrivere versi liberi, anche se l'arte di scrivere utilizzando il "verso liberato" è anch'essa virtù di pochi?
  • Valentina Antoniol il 10/09/2009 18:00
    Stuoendo sonetto!
  • Anonimo il 21/05/2009 15:54
    in fondo... dormire è un po... come morire...
    molto bella!!!!
  • Andrea Pinto il 04/01/2009 12:17
    molto bella e sentita!
  • giuliano paolini il 23/12/2008 17:40
    che bella poesia che racconta di come le parole sono spesso venticello vuoto, e che riempiono spesso gli spazi in attesa dei momenti davvero topici della vita.

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