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Corso di cucina: le crepes
In questa puntata spiegheremo come realizzare delle deliziose Crepes con cui finire una cena o semplicemente per una merenda piacevole. Ricordo che questo corso è rivolto a chi non sa nemmeno fare due uova in padella (e a chi ha la pazienza di leggere cosa diavolo mi viene in mente quando esagero con la birra).
Prendete alcune uova, dalle sei alle ottomila, e rompetele nel modo usuale, cioè scagliandole con ferocia contro il muro più lontano. Abbiate cura di conservare i gusci, utili per altre prelibate ricette o come oggetto decorativo per le vostre feste di nozze. Dividete con cura i rossi dai bianchi (e anche gli azzurri dai verdi, che se no fanno a cazzotti) (chi non è di Firenze non la capirà). Mettete i tuorli in un tegame capiente, che chiameremo Tegame A. Poi prendete gli albumi e metteteli in un Tegame, che chiameremo Tegame A (essendo in effetti lo stesso tegame, su).
Aggiungeremo ora del latte, circa 18. 320 gocce. Il sistema più pratico è il seguente: prendete la più vicina mucca, e tenendola ben alta sopra il Tegame A scuotetela decisamente ma con dolcezza 18. 320 volte. In alternativa fate ballare la macarena alla mucca. Il campanaccio che tiene al collo richiamerà inevitabilmente un allevatore locale che sarà ben lieto di fornirvi il prezioso liquido in cambio del vostro silenzio.
Addizionate del sale e dello zucchero, ma non esagerate.
Fatto questo, durante la notte formate dei cerchi concentrici o delle scritte ingiuriose in un campo di grano, per mezzo di una corda e di un'asse di legno. Al mattino contattate il proprietario il quale sarà ben lieto di cedervi il campo ormai rovinato dalle torme di curiosi, pazzi e giornalisti di bassa lega che avranno nel frattempo invaso il suo terreno cercando alieni e folletti. Con l'aiuto di una falce fenaia arate giornalisti, pazzi e curiosi, e visto che ci siete anche le preziose spighe, fatene grosse balle, poi da ogni spiga togliete ogni chicco, uno alla volta. Questa facile operazione non vi porterà via che qualche minuto. Dunque, riuniti i chicchi, attendete con fiducia che piovano sassi e dunque che il grano venga macinato dalla provvida mano della natura. (Se pioveranno rane, approfittate del caso e raccogliete un certo numero di esse per una prossima preparazione: Farinata di Pinne di Struzzo.)
Raccogliete una mezza manciata di farina e tiratela dentro il tegame A (che da adesso, improvvisamente e senza senso, diventerà il Tegame B). Abbiate cura di gettarne metà ovunque meno che nel Tegame B.
Aggiungete ora un po' di liquore a discrezione. Per rispondere ad alcune domande che mi sono state fatte al riguardo: mercurio, acqua di mare, granito e cashmere NON sono liquori.
Mescolate il composto con una frusta. In alternativa attendete un terremoto di natura sussultoria. Un Grado di 5. 3 della Scala Richter va benissimo, ma se fosse maggiore riducete il terremoto fino a questo valore.
Ottenuto un composto omogeneo e di giusta densità (e dopo aver tessuto le lodi del fantastico Tegame B), mettete una piastra, o una padella, o un testo romagnolo sul fuoco. Vi posso garantire che la padella per le castagne non va bene per nulla. Chiameremo questa padella Padella A, o Giovanni, se preferite, tanto da ora in poi non la citeremo più.
Il fornello di casa ha diverse regolazioni di temperatura: spento, fiamma bassa, fiamma alta, e il simbolo di un sole che esplode distruggendo il Sistema Solare. Ecco, quest'ultima è la temperatura adeguata.
Dovrete versare poco composto e subito, con un movimento rotatorio del polso, spanderlo per tutta la superficie ben calda. Se non avete un polso a portata di mano, è preferibile ruotare la propria casa, o sperare che il terremoto di cui sopra passi da sussultorio a ondulatorio.
C'è chi usa addirittura un'apposita paletta, ma questi sono tecnicismi inutili. Ai miei tempi non c'era alcun bisogno di queste cose. Per dirla tutta, ai miei tempi non c'erano nemmeno i fornelli. Si stendeva l'impasto su una pietra a forma di idolo sacrilego, e si attendeva che un meteorite sfiorasse la superficie del pianeta, riscaldandone l'atmosfera. Si, i Dinosauri si sono estinti, ma venivano fuori delle Crepes...
Sinceramente ai miei tempi non c'erano nemmeno le uova, si usavano direttamente le galline (il che dimostra inequivocabilmente che vengono prima le galline che le uova). Però il Tegame B c'era (Gloria Gloria oh sommo Tegame B). Eccome se c'era.
Dunque, se l'impasto è molto sottile la crepe dovrebbe cuocersi da sola su ambo i lati, altrimenti usate il vecchio trucco della nonna: non fate le crepes.
Se proprio avete questa smania incontenibile di voltare la crepe, mettetevi un cappello. E provate.
Visto? Scommetto che avete voluto fare i ganzi e fatto roteare la crepe in aria, facendola saltare dalla padella. E ineluttabilmente si sarà attaccata al soffitto. Il cappello vi serve a ripararvi la testa quando si staccherà di lassù.
Ora, se avete la pazienza di leggere con più calma, vi informo che la Crepe si volta prendendola con le dita per un bordo, tirandola su, e riadagiandola sull'altro lato. Oh.
Preparate così le vostre crepes, quelle cinque seimila deliziose Crepes per una colazione leggera o uno spuntino poco impegnativo, o per un fine cena che delizierà i vostri ospiti (immaginari, visto che nessuno viene mai a mangiare da voi) (se non sapete cucinare...).
E per il ripieno? C'è chi vi sparge sopra soltanto dello zucchero, chi della Nutella, chi della marmellata. Ci ho visto mettere anche del gelato. Ma le possibilità sono infinite: tecnezio, pile stilo usate, cellulari di marca, esponenti di partiti politici di maggioranza, vapore acqueo, parole a caso o anche un'altra crepe (resta il dubbio su come farcire questa seconda crepe... esatto, con un'altra crepe!).
Altrimenti chiedete pure al Tegame B, lui la sa lunga e ha sempre una risposta chiara. Ah, che tipo quel Tegame B: deciso ma dal cuore buono, non si tira mai indietro e ha gli occhi limpidi di chi ha la giustizia dalla sua. Ti amo, Tegame B, non abbandonarmi mai.
E con questo termina la nostra ricetta di oggi.
Vi aspetto per la prossima, nel mentre procuratevi gli ingredienti necessari: una motofalciatrice, tredici pallottole d'argento, due gocce di angostura, un chiodo di garofano, un garofano di chiodi, tre nani vestiti da ballerina e alcune uova.
Grazie e buon appetito!
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