Sul contrario della “certezza certa”
Ho legato una corda, tra un ramo e l’infinito
Anelante disegni e geometrie di gloria
Tra la storia, il destino e l’attimo
Scelsi quest’ultimo per imparare
Tra arcobaleni e segreti boschi
Cercar lo spazio in cui osare
Osar di sé lasciandosi cadere
Inabissandosi fino a respirar nel mare
Annodandosi a un corpo di donna
Per quel mischiare i sensi chiamato amore
Tiranneggiando il consueto
Mi son trovato a vivere
Quel che molti han simulato
Ho reso sciocchi ad occhi saccenti
Slanci poetici dirompenti
Rimescolando i versi dentro un ordine impossibile
Come un funambolo tra le tue dita
Fuggo e rifuggo il senso di quel che giusto si pensa
Tra l’umana difesa, il dubbio e la prudenza
Proprio quest’ultima non vorrei mai avere