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Homo Non Sapiens

Vedo autostrade in disuso, colme d'erbacce,
abitate da uomini vestiti di pelle animale,
barba e rughe incise sulle loro facce,
è il popolo della nuova era temporale.

Tra loro non v'è arrivismo né contrasto,
importante è solo procacciarsi il pasto;
non c'è Dio né religione sovrana,
l'unico credo è la vita quotidiana.

In sé ha inghiottito, natura Venere,
dei suoi assassini la dura cenere;
prima palazzi, banche, multinazionali,
ora scorgo alberi, piante e veri ideali.

Ciascun uomo ha preso di sé coscienza
sostituendo ogni affanno terreno
con profonde questioni sull'esistenza,
così iniziando a viver vero e sereno.

Niente più è abitudine o scontato,
infatti ad ogni mattutin sveglia
nei loro occhi splende meraviglia
per ogni piccola parte del creato.

Dall'uomo-bruco del nostro passato,
l'uomo-farfalla è finalmente sbocciato
­­­e, dopo secoli di cieco larvale stato,
vede e affronta ogni dì come fosse regalato.

 

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3 commenti:

  • Alessandro Coppola il 24/08/2011 14:50
    Thanks
  • loretta margherita citarei il 27/06/2011 17:16
    notevole, apprezzata, bella riflessione
  • Anonimo il 27/06/2011 09:12
    Una descrizione quasi apocalittica di una realtà, purtroppo vera, e la speranza che tutto possa cambiare con la riscperta interiore del valore dell'essenziale e dell'uomo. Molto bella

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