Oh! Spettro adorato, Vestale in declino,
fuggita al servizio d'un Dio clandestino!
Coi miei profondi inchini d'amante premuroso,
ti stenderò innanzi tappeto rumoroso;
tessuto nei sospiri sfuggiti al tuo scherno,
filtrati attraverso la gola dell'inferno.
Ma quando questo amore diventerà reato
e tu sarai condotta sul campo scellerato,
io consacrato all'odio sarò la tua difesa,
strappata dalle labbra d'un Giuda in attesa;
e il cuore adirato allora ti dirà,
d'aver persino amato la tua crudeltà.
Con quest'ultima vita unita al monastero,
nel quale il desiderio è abate austero,
ti ergerò inoltre nel più profondo abisso,
dell'alma in cui geme l'intero paradiso,
patibolo, sul quale ti strapperò in fine
il bacio con il quale misurerò la fine.
La fine agognata d'un disperato folle
che muore affogato in lacrime d'amore.