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Appunti di viaggio

"Accipicchia.. non mi passa più..."
Nora era distrutta. Luglio, un volo infinito da Milano a Città del Messico, ristretta nei sedili centrali dell'aereo..
a destra, un "orso bruno latino americano" incastonato nel suo posto, con un'ininterrotta dipendenza da Rodeo... a sinistra, il piccolo staccato dalla famiglia nei sedili accanto che non stava fermo neanche a pagarlo..
all'arrivo, torpedone in attesa per viaggio infinito verso zihuantenejo...
"ma chi l'ha mai sentita? " si disse.."Di tutto il messico i miei amici potevano trovare posto la?"
Avevano affittato una villa sul mare in una zona meno battuta delle classiche mete turistiche..
Nora aveva accettato di raggiungerli per le ferie con l'istinto audace immaginando essere già spalmata sulla sabbia, con pina colada in una mano e libro relax nell'altra sotto classico ombrellone a palma...
Dopo tre ore di viaggio il torpedone già pieno, era diventato un insieme di corpi, vestiti colorati, cappelli, animali vivi fusi in una morsa di calore infernale... la t-shirt di Nora stava evidenziando il risultato della fusione...
"non sudavo così tanto dall'esame di maturità..."
non si dava pace...
seduta sul sedile davanti al suo, una vecchia di mole tipica del luogo, teneva in grembo una cesta ricoperta da una pezza a quadri "bianco sporco" e rossa dall'aria estremamente sospetta...
l'aria era irrespirabile..."se toglie la pezza chissà cosa ne esce... prodotti tipici casalinghi dal nome impronunciabile che farebbero arrossire i calabresi"
pensò piccantemente...
e mentre si concentrava sulla cesta che ondeggiava seguendo il ritmo della strada poco liscia, la sua attenzione cadde sul dettaglio.."eh no, le scarpe no!!!" la vecchietta, con fare rapidisimo si era sfilata le scarpe che già avevano un aspetto non degno di dettagli.." non ce la posso fare.." il mantra era entrato sibillino nella sua mente...
si volse verso il finestrino in cerca di distrazione.. e restò fissa davanti allo spettacolo..
dopo ore di paesaggio brullo e polveroso, l'oceano le si apriva davanti in tutta la fierezza... il vento spettinava la superficie, piccole increspature schiumose giocavano frizzanti, inseguendosi l'un l'altra..
al limite della loro corsa, si scioglievano sulla lingua di sabbia dai toni chiaro scuri che ricordava il velluto..
il blu era forte, tra il cielo e il mare sembrava che un pittore avesse consumato tutto il suo colore per esasperare l'assoluta macchia senza lasciare dubbio...
il sole restava a guardare, sparpagliando pagliuzze d'oro che rendevano tutto il visibile come fosse fatato..
un movimento sul suo gomito..
un istante, e rientra alla realtà, con l'espressione diffidente che solo per poco l'aveva abbandonata... guardando davanti a lei, la vecchia con il braccio proteso con la mano ancora appoggiata per attirare la sua attenzione, teneva nell'altra mano un pezzo di formaggio dalle sfumature dell'ambra..
il viso della vecchia, arso dal sole e dall'esperienza, con dei solchi infiniti e i pochi denti rimasti, le stava sorridendo" Tómalo, es bueno!"(prendilo, è buono!)
gli occhi brillanti le davano un aspetto da adolescente malandrina...
a Nora si sciolse il cuore.."muchas gracias!" rispose accettando quel quadretto colorato... nella sua meravigliosa "bruttezza" l'espressione della donna le trasmetteva una serenità infinita..
si accorse che stava sorridendo senza accorgersene..." ma sì" pensò.. "non sarà poi così male..."

 

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